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Come suggerito oggi in riunione, si potrebbe partire dal volantino degli Obbiettivi, con RPS:
Fai clic per accedere a PiuDemIt-NostriObbiettivi.pdf
Vogliamo più Democrazia in Italia, come anche in Europa e nel mondo.
Quindi in Italia vogliamo:
– LIBERE PREFERENZE NELLE LEGGI ELETTORALI– LA LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSI
Aggiornare e rafforzare il DPR n° 361 del 30 marzo 1957 che dichiara ineleggibili rappresentanti di ditte beneficiarie di concessioni di stato (art.10).
La norma risultò di fatto aggirabile. Occorre impedire che lo sia.
Vogliamo rafforzare e migliorare gli strumenti già esistenti di democrazia diretta:– LE LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE ( a voto parlamentare , “LIP”,
50’000 firme )
devono essere discusse e votate dal Parlamento in tempi certi.– IL “LIBRETTO INFORMATIVO” deve accompagnare ogni votazione
popolare con gli argomenti per il SI e per il NO, come SERVIZIO PUBBLICO DI
INFORMAZIONE.
Occorre creare una Commissione apposita come avviene in molti altri Paesi che
prevedono votazioni popolari per atti legislativi (Svizzera, California … ecc).
Vogliamo introdurre gli strumenti di democrazia diretta mancanti:– IL REFERENDUM OBBLIGATORIO
(senza raccolta di firme) per le leggi che concernono i legislatori nei loro conflitto
di interessi (Leggi elettorali, modifiche costituzionali … ecc.).– IL REFERENDUM PROPOSITIVO o “Legge di iniziativa popolare a
voto popolare” (500’000 firme, DDL S 1089), approvato alla camera nel 2019,
deve proseguire il suo iter legislativo.– TUTTE LE VOTAZIONI POPOLARI A QUORUM ZERO O LIMITATO INFORMAZIONE LIBERA ED INDIPENDENTE
Ed anche: STRUMENTI DI DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA, ASSEMBLEE CITTADINE …ecc, per un supporto decisionale più efficaceVogliamo: con procedimenti come la VIA e le VAS italiane o i “débat public” francesi: strumenti di informazione e dialogo che riteniamo debbano concludersi con proposte anche vincolanti, ovvero facilitare l’attivazione di strumenti di democrazia diretta con votazioni popolari.
– SISTEMA SCOLASTICO CHE PREPARI ALLA DEMOCRAZIA
Educazione Civica alla democrazia ed alla partecipazioneCi proponiamo di : UNIRE I DIVERSI GRUPPI DI ATTIVISTI PER LA DEMOCRAZIA ED AIUTARLI A COOPERARE
Ecco la mia proposta di modifica del volantino OBBIETTIVI
I NOSTRI
OBBIETTIVI
Vogliamo più Democrazia in Italia, come anche in Europa e nel mondo.
Quindi in Italia vogliamo:
– LIBERE PREFERENZE NELLE LEGGI ELETTORALI– LA LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSI
Aggiornare e rafforzare il DPR n° 361 del 30 marzo 1957 che dichiara ineleggibili rappresentanti di ditte beneficiarie di concessioni di stato (art.10).
La norma risultò di fatto aggirabile. Occorre impedire che lo sia.
Vogliamo rafforzare e migliorare gli strumenti già esistenti di democrazia diretta:
– LE LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE (a voto parlamentare, “LIP”, 50’000 firme) devono essere discusse e votate dal Parlamento in tempi certi.
– IL “LIBRETTO INFORMATIVO” deve accompagnare ogni votazione popolare con gli argomenti per il SI e per il NO, come SERVIZIO PUBBLICO DI INFORMAZIONE.
Occorre creare una Commissione apposita come avviene in molti altri Paesi che prevedono votazioni popolari per atti legislativi (Svizzera, California … ecc).
Vogliamo introdurre gli strumenti di democrazia diretta mancanti:
– IL REFERENDUM OBBLIGATORIO
(senza raccolta di firme) per le leggi che concernono i legislatori (Leggi elettorali, modifiche costituzionali … ecc.).
– IL REFERENDUM PROPOSITIVO o “Legge di iniziativa popolare a voto popolare” (500’000 firme, DDL S 1089), approvato alla camera nel 2019, deve proseguire il suo iter legislativo.– TUTTE LE VOTAZIONI POPOLARI
A QUORUM ZERO O LIMITATOVogliamo: INFORMAZIONE LIBERA ED INDIPENDENTE
Ed anche: STRUMENTI DI DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA, ASSEMBLEE CITTADINE…ecc, per un supporto decisionale più efficace con procedimenti come la VIA e le VAS italiane o i “débat public” francesi: strumenti di informazione e dialogo che riteniamo debbano concludersi con proposte anche vincolanti, ovvero facilitare l’attivazione di strumenti di democrazia diretta con votazioni popolari.
– SISTEMA SCOLASTICO CHE PREPARI ALLA
DEMOCRAZIA Educazione Civica alla democrazia ed alla partecipazione
Ci proponiamo di : UNIRE I DIVERSI GRUPPI DI ATTIVISTI PER LA DEMOCRAZIA ED AIUTARLI A COOPERARE.
= = =
La democrazia solo rappresentativa, se non affiancata da strumenti di democrazia diretta, degenera sistematicamente nel partitismo in virtù del quale i rappresentanti non rappresentano più i cittadini ma i partiti e le loro lobby. Il “premierato” ne è una manifestazione e rafforza questa degenerazione.FARE IL CAMBIAMENTO
Il documento “fare il cambiamento” redatto con l’aiuto di molti attivisti della democrazia descrive sinteticamente questi e diversi altri punti. La democrazia è un sistema complesso e non è possibile migliorarla con un solo provvedimento
“salvifico” anche se
incisivo
Con l’aiuto di molti gruppi di attivisti per la democrazia abbiamo raccolto una lista di “Punti per fare il cambiamento” ed abbiamo redatto dei “libretti per le votazioni” (redatti con la cooperazione dei comitati per il Si e per il No, strumenti indispensabili per l’informazione in occasione di votazioni popolari).
In cooperazione con i diversi gruppi vogliamo: estendere la lista e realizzare i punti.
Qui il link ai punti per “Fare il cambiamento” raccolti fino ad oggiQui il link al “Libretto per le votazioni” discusso anche in Parlamento
ADERISCI E COLLABORA- Questa risposta è stata modificata 1 anno, 10 mesi fa da portavoce.
19 Giugno 2022 alle 1:28 in risposta a: Referendum propositivo (da fare ripartire l’iter) #6472 Score: 0prova
Resoconto riunione 24/05/2022
ODG:
1- Referendum Giustizia2- FARE il Cambiamento
3- stato delle riunioni con partecipa PA e Open Government
4- proposta LIP per legge elettorale da fare insieme RPS
5- proposte che sosteniamo , ce ne sono diverse da tenere in considerazione e di cui parlare
Anche da inserire poi nella nostra pagina di riferimento6- Associazione APS
7- Denocracy International
8- varie ed eventuali con altre vostre proposte
Resoconto riunione:
1- Abbiamo spammato, mandato sui social, mandato alle ML
occorre ripetere l’invio ogni 4/5 gg per raggiungere più gente possibile.
L’on. Scanu ha risposto alla mail dicendo che ne farà pubblicità.Tutti facciano il possibile.
2- Occorre fare lettera da mandare ai gruppi per fare incontro.
Leonello scrive una lettera di introduzione, da decidere poi se da modificare o tenere così3- Occorre attendere per vedere se accettano in qualche modo le nostre proposte mandate via mail.
La mia relazione online alla videoconferenza sulla trasparenza ha dato qualche sussulto, le PA presenti, le persone, hanno parlato di sanzioni che devono essere applicate, ma io ho fatto notare che nessuno sanziona se stesso , ANAC ha solo 5 persone in tutta Italia per gestire le poche segnalazioni, ed impiegano almeno 1 anno a gestire.Pasquale e Nicola attendono riscontri da ParteciPa
4- LIP per legge elettorale, proposta interessante da portare avanti, attendiamo proposta di Bagnasco
Nicola e Erminio continuano a fare le riunioni. Sono benvenuti altri che riescono a partecipare.
5- Iniziative che sosteniamo, aggiunte alla pagina :
- NO alla cancellazione della democrazia diretta, il referendum del 29 maggio in provincia di Bolzano
- 4 Proposte di Legge per l’Emilia Romagna
Oggi, 26/05, ho scoperto che in Emilai romagna, per le LIP, se si raggiungono le 5000 firme , circa, necessarie, si ricevono 1 auro a firma fino a 500, anche se si raggiungono più di 5000 firme.
Occorre tenerne conto, possono essere fondi usabili per altre LIP.6- Associazione APS: andiamo avanti
7- Denocracy International
Missing Dario, Nicola cerca di ricontattarlo
al momento non c’è altro, non siamo riusciti a parlarne.
Se ho dimenticato qualcosa, aggiungete
- Questa risposta è stata modificata 2 anni, 6 mesi fa da portavoce.
3 Maggio 2022 alle 19:50 in risposta a: Libretti referendum Giustizia – invito preparazione #6259 Score: 0Cari attivisti per la democrazia, gentili parlamentari, persone interessate,
come sapete, il 12 giugno i cittadini italiani saranno chiamati a votare su cinque temi referendari sull’argomento della giustizia.
Vi chiediamo di fare in modo che venga redatto e distribuito:
l’ «OPUSCOLO INFORMATIVO» DELLE VOTAZIONI POPOLARI.
E’ lo strumento di informazione con la descrizione dei temi in votazione e gli argomenti per il SI e per il NO.
E’ scritto in modo sintetico, oggettivo, imparziale e rispettoso delle diverse opinioni.
Vi preghiamo di contribuire alla sua redazione, qui il link della pagina di riferimento alla bozza del testo esistente:
Esiste nei paesi dove esistono votazioni popolari. Viene fatto avere agli elettori con diverse settimane di anticipo rispetto alla data delle votazioni. E’ molto diffuso ed è chiamato anche: «Libretto delle votazioni».
Purtroppo ancora non esiste in Italia.
Preghiamo i parlamentari di agire in modo che questa prassi si instauri anche in Italia per ogni referendum.
Invitiamo i cittadini a fare come avevamo fatto nel 2020:
gruppi di cittadini di opinioni diverse avevano collaborato nella redazione del “Libretto”, ed invitiamo gli attivisti della democrazia che leggono a cooperare con noi per redigere il “Libretto”.Nelle importanti occasioni come sono le votazioni popolari, occorre infatti che l’informazione dei cittadini sia all’altezza delle loro responsabilità e sia in grado di mettere ciascuno nelle condizioni migliori in modo che possa fare la scelta più intelligente per la collettività intera. L’informazione, quindi, deve essere al tempo stesso sintetica ma completa, pluralista, accessibile a tutti. Non può essere “di parte”, tanto meno può essere affidata ad entità a carattere commerciale (come lo sono i media privati). Nei paesi dove gli strumenti di democrazia diretta, affiancati da quelli di democrazia rappresentativa, sono presenti da più tempo esiste l’ “Opuscolo informativo” e viene gratuitamente diffuso da enti pubblici agli elettori.
Per il bene del popolo italiano e della sua democrazia, i cittadini democratici esortano i legislatori a fare in modo che un testo con queste caratteristiche venga redatto e reso pubblico nella prossima votazione referendaria ed in ogni futura occasione di referendum.
Cordialmente
Portavoce
Più Democrazia Italia
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29 Aprile 2022 alle 2:42 in risposta a: Libretti referendum Giustizia – invito preparazione #6191 Score: 0Se scriviamo solo ai parlamentari:
Egregi parlamentari,
se scriviamo ai parlamentari e a GruppiDD (proverò a metterli tutti in TO)
Cari attivisti per la democrazia, gentili parlamentari, persone interessate,
— prosegue —
come sapete, il 12 giugno i cittadini italiani saranno chiamati a votare su cinque temi referendari:
1. Abrogazione legge Severino
2. Limitazione delle misure Cautelare
3. Separazione funzioni dei magistrati
4. Equa valutazione dei magistrati
5. Abrogazione della raccolta firme per la
candidatura al CSM (Consiglio Superiore
della Magistratura) dei magistrati
Vi chiediamo di fare in modo che venga redatto e distribuito:
l’ «OPUSCOLO INFORMATIVO» DELLE VOTAZIONI POPOLARI.
E’ lo strumento di informazione con la descrizione dei temi in votazione e gli argomenti per il SI e per il NO.
E’ scritto in modo sintetico, oggettivo, imparziale e rispettoso delle diverse opinioni.
Esiste nei paesi dove esistono votazioni popolari. Viene fatto avere agli elettori con diverse settimane di anticipo rispetto alla data delle votazioni. E’ molto diffuso ed è chiamato anche: «Libretto delle votazioni».
Purtroppo ancora non esiste in Italia.
COME VIENE REDATTO.
In genere nei diversi paesi l’ “Opuscolo informativo” viene redatto da una apposita commissione, in cooperazione con i comitati per il “Si” e per il “No”.
Per prima cosa invitiamo quindi i Parlamentari a fare in modo che questo importane strumento di informazione esista, come esiste in tutti i paesi dove, come in Italia, esistono strumenti di democrazia diretta moderna ( Svizzera, California, … Taiwan … ).
Preghiamo i parlamentari di agire in modo che questa prassi si instauri anche in Italia per ogni referendum.
Qualora il Parlamento non soddisfacesse questa esigenza, invitiamo i cittadini a fare come avevamo fatto nel 2020:
gruppi di cittadini di opinioni diverse avevano collaborato nella redazione del “Libretto”.In quella occasione il “libretto” era stato presentato discusso anche in Parlamento.
Il Governo, su proposta dell’on. Riccardo Magi, si era impegnato a farlo esistere ed inviarlo a tutti i cittadini, sebbene poi la promessa non sia stata rispettata.
Anche nello stato USA dell’Oregon, il lavoro di redazione dell’ “Opuscolo” viene fatto da un gruppo di cittadini estratti a sorte.
Se i parlamentari non riusciranno a fare esistere tale strumento di informazione, invitiamo gli attivisti della democrazia che leggono a cooperare con noi per redigere il “Libretto”.ALLEGATI ED ESEMPI:
Il testo del 2020 è ancora disponibile e può servire come guida per la redazione dei prossimi “libretti”.
( Qui in calce trovate il link per scaricare il testo del 2020)
Nelle importanti occasioni come sono le votazioni popolari, occorre infatti che l’informazione dei cittadini sia all’altezza delle loro responsabilità e sia in grado di mettere ciascuno nelle condizioni migliori in modo che possa fare la scelta più
intelligente per la collettività intera. L’informazione, quindi, deve essere al tempo stesso sintetica ma completa, pluralista, accessibile a tutti. Non può essere “di parte”, tanto meno può essere affidata ad entità a carattere commerciale (come lo sono i media privati). Nei paesi dove gli strumenti di democrazia diretta, affiancati da quelli di democrazia rappresentativa, sono presenti da più tempo esiste l’ “Opuscolo informativo” e viene gratuitamente diffuso da enti pubblici agli elettori.Per il bene del popolo italiano e della sua democrazia, i cittadini democratici esortano i legislatori a fare in modo che un testo con queste caratteristiche venga redatto e reso pubblico nella prossima votazione referendaria ed in ogni futura occasione di referendum.
Qui l’esempio del 2020:
https://www.piudemocraziaitalia.org/wp-content/uploads/2020/07/Libretto_Informativo_referendum_2020_taglio.pdf
Qui una presentazione di come redigerlo:
https://www.piudemocraziaitalia.org/2021/11/12/presentazione-delle-linee-guida-utilizzate-per-la-creazione-di-un-libretto-opuscolo-informativo-in-stile-svizzero-usato-per-i-referendum/
Qui un indirizzo per iscriversi per collaborare a farlo esistere:https://www.piudemocraziaitalia.org/forum/topic/versione-attuale-del-libretto-sul-taglio/#post-2822
(devo correggere il link del Forum con
https://www.piudemocraziaitalia.org/forum/Forum/11-referendum/ )Grazie per la collaborazione.
Più Democrazia Italia
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- Questa risposta è stata modificata 2 anni, 7 mesi fa da portavoce.
20 Marzo 2022 alle 2:51 in risposta a: Regolamentazione democratica negli statuti dei partiti #6094 Score: 1Ultima modifica di Dario 24/06/2019
STATO DELLA DISCUSSIONE:
Queste proposte erano già state presentate in chat, ma non si raggiunse l’unanimità per l’approvazione del documentoSe ben ricordo, la principale perplessità stava nel timore che, regolando i partiti, si rischiasse di “ufficializzarli” e di renderli, per legge, il principale tramite tra cittadini ed istituzioni. Cosa che NON è certamente il mio obiettivo
Eravamo comunque tutti d’accordo sul fatto che un’eventuale riforma dei partiti andasse portata avanti assieme/dopo a:
- Introduzione di strumenti di democrazia diretta
- Riforma del sistema elettorale (almeno con voti di preferenza e possibilità di candidatura anche per persone esterne ai partiti)
La domanda che dovremmo porci, a questo punto è: una volta realizzati i punti 1) e 2), sono comunque necessarie norme che regolamentino i partiti, in modo da evitarne la degenerazione oligarchica, oppure no?
Io sarei più orientato per il SÌ, perché un partito (generalmente) ha molte più risorse rispetto al singolo cittadino (non parlo solo di risorse economiche), e sarebbe bene che le modalità di utilizzo di queste risorse fossero decise su basi democratiche e in maniera trasparente.
Sotto, la lista degli interventi che scrissi alcuni mesi fa (+ alcuni commenti, in rosso), che deve servire come fonte di ispirazione (non dobbiamo essere necessariamente d’accordo su tutti i punti)
Per “partito” intendevo qualunque soggetto che presenti liste di candidati ad una qualsiasi elezione, ma il termine potrebbe essere esteso anche ad altre categorie. Per “eletti” si intendono sia persone elette in ruoli istituzionali, che in ruoli di partito.
INTERVENTI:
Per assicurare la massima trasparenza e democraticità, proponiamo i seguenti interventi, da applicare a livello nazionale e locale:- trasparenza finanziaria (pubblicazione di tutta la contabilità amministrativa) per partiti e fondazioni politiche.
- obbligo di dichiarare i propri intenti, su statuto e programmi.
- obbligo di allegare ai programmi una lista di proposte da presentare durante il mandato.
- separazione tra ruoli di dirigente di partito e incarichi istituzionali.
- limite massimo mandati (per ruoli di partito e istituzionali).
- primarie obbligatorie (lista unica, chiunque può candidarsi, se non ha condanne penali).
Al Global forum di Roma mi fu spiegato che le primarie interne ai partiti aumenterebbero la polarizzazione. Rivedere il punto???
- elezione diretta per i dirigenti di partito (lista come al punto 6).
- obbligo di rendere pubbliche, tramite video, le riunioni della dirigenza.
- obbligo di assemblee nazionali annuali.
- database trasparente degli iscritti, a disposizione dei soli iscritti. Controllare che non contrasti con D. Lgs. n. 196/2003, art. 4 (Codice sulla protezione dei dati personali).
- fusioni/scioglimenti, statuto, regolamenti, programmi (+ ogni proposta allegata), e ogni modifica ai detti documenti devono essere approvati dagli iscritti (maggioranza dei votanti).
- votazioni a suffragio universale, annunciate con congruo anticipo (almeno 1 mese?), risultati pubblici e controllati da (enti terzi/forze dell’ordine?), e ugual voce a tutti.
- beni mobili, immobili, e strumentali di proprietà di ogni iscritto e, in caso scioglimento, acquisite dallo Stato.
- espulsioni e divieto d’iscrizione votate a maggioranza (dei votanti) e limitati a casi che comportino condanne penali.
- possibilità di iscriversi a più partiti (su temi differenti, la si può pensare come partiti differenti, e si ha il diritto di partecipare al dibattito dove più opportuno). Questo è un punto che destò molto scalpore. In realtà, secondo me è fondamentale per far sì che i partiti servano da “incubatori di idee/produttori di proposte”, invece che da sette religiose.
- obbligo per gli eletti di rispondere ai quesiti degli iscritti.
- In caso di mancato rispetto dei punti 1-15, scioglimento del partito e responsabilità penali per i dirigenti.
- Per singoli eletti si prevede l’uso della revoca (recall), da disciplinare con apposita legge.
1 Marzo 2022 alle 19:47 in risposta a: Referendum Eutanasia e Cannabis bocciatatura da parte della Corte Costituzionale #6067 Score: 0Ciao Caroline,
purtroppo in questi giorni siamo stati impegnati su due scadenze, una per la Conferenza sul futuro dell’Europa, da fare entro il 22/02 e l’altro sul fronte PNRR con ParteciPA.gov, scadenza il 24/02.
Qui il link del nostro sito con alcune idee che abbiamo presentato, e delle quali vorremmo discutere anche con voi (potete scegliere la lingua di traduzione con il menù sul lato sx della pagina)
https://www.piudemocraziaitalia.org/2022/02/20/idee-per-la-conferenza-sul-futuro-delleuropa/
PNRR con ParteciPA.gov alcuni dei temi a cui ci siamo iscritti a partecipare e per controllare lo sviluppo e il metodo di spesa
https://partecipa.gov.it/processes/quinto-piano-governo-aperto-italia/f/68/proposals
https://partecipa.gov.it/processes/quinto-piano-governo-aperto-italia/f/69/proposals
In Italia esiste dal 1970 lo strumento di Democrazia Diretta detto “Referendum abrogativo”.
A differenza che in altri paesi, dove l’abrogazione di una legge è possibile solo in un lasso di tempo relativamente breve successivo alla sua approvazione (come in Svizzera), in Italia i cittadini possono abrogare anche leggi esistenti da tempo e possono precisare le parti della legge che intendono abrogare.
Questo potrebbe essere un vantaggio, dato che lo strumento potrebbe consentire la definizione (anche se sintetica) di una nuova legge e potrebbe somigliare allo strumento della “Legge di iniziativa popolare a voto popolare” che invece è assente in Italia.Purtroppo questo vantaggio, si ritorce in svantaggio, dato che i propositori del referendum abrogativo possono precisare le parti della legge esistente che vorrebbero abrogata, ma possono farlo in una forma molto sintetica e che di certo ha sempre degli aspetti carenti e non è equivalente alla redazione di una nuova legge.
In Italia la proposta di referendum abrogativo, dopo avere raccolto le firme necessarie, deve essere approvata dalla Corte Costituzionale prima di passare al voto dei cittadini. La Corte Costituzionale ne valuta l’ammissibilità nei confronti della Costituzione.Per quanto riguarda i Referendum bocciati, la risposta è un po lunga e articolata:
prima di tutto va chiarito che le sentenze non sono state depositate, quindi non possiamo fare analisi di quello che non c’è.
Chiarito questo, di certo si evince che il referendum solo abrogativo mostra i suoi limiti e che bisogna rapidamente approvare i referendum consultivi e propositivi.
Una proposta per di “Referendum Propositivo” è già al Senato da più di un anno, dopo che alla Camera dei Deputati è passato, e si sta quindi attendendo la pronuncia della Camera del Senato. La legge è anche stata assegnata alla prima Commissione Affari Costituzionali, che da regolamento, avrebbe dovuto pronunciarsi entro 1 mese dalla ricezione. Commissione alla quale noi abbiamo scritto e dalla quale non abbiamo mai ricevuto risposta.
Email inviata il 09/05/2021, ed una seconda mail mandata il 01/02/2021.
Ho anche scritto all’onorevole Spadoni Maria Edera (vicepresidente della Camera dei Deputati), che in una video conferenza del 27/05/2022 a cui ho partecipato,
ah dichiarato “la disponibilità a sostenere l’attivazione e la prosecuzione della proposta di legge S. 1089 Disposizioni in materia di iniziativa legislativa popolare e di referendum (in breve Referendum Propositivo)”.Su mia domanda, l’on, Spadoni si è detta disposta a palarne con me.
Le ho quindi inviato email il giorno 01/06/2021, alla quale non ho mai ricevuto risposta.
La conferenza stampa con Giulio Amato, presidente della Corte Costituzionale, sui Referendum Eutanasia e Cannabis,
ed essendo su YouTube, potete attivare i sottotitoli nella lingua che preferite, tra quelle messe a disposizione da Youtube:https://www.youtube.com/watch?v=gBSJBU-zAk0
Qui una sintesi:
1- la corte Costituzionale non ha ancora depositato la sentenza per il Referendum su Eutanasia,
c’è solo il comunicato di bocciatura:
https://www.cortecostituzionale.it/documenti/comunicatistampa/CC_CS_20220215193553.pdf
“In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili.”
REFERENDUM EUTANASIA quesito referendario sull’art. 579 cp
Volete voi che sia abrogato l’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) approvato
con R.D. 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole «la reclusione da
sei a quindici anni.», comma 2, integralmente e comma 3 limitatamente alle parole «Si
applicano»?2- Referendum sulla Cannabis, anche per questo referendum la corte Costituzionale non ha ancora depositato la sentenza
nel comunicato stampa il Presidente della Corte Costituzionale dichiara inammissibile la richiesta di referendum popolare per la parziale abrogazione della legge 22 dicembre 1975, n. 685 (Disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope. Prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza.
Dalla dichiarazione del comunicato stampa del Presidente della Corte Costituzionale Giulio Amato:“Abbiamo dichiarato inammissibile il referendum sulle sostanze stupefacenti non sulla cannabis. Il quesito è articolato in tre sotto quesiti ed il primo prevede che scompare tra le attività penalmente punite la coltivazione delle sostanze stupefacenti di cui alle tabelle 1 e 3, che non includono neppure la cannabis ma includono il papavero, la coca, le cosiddette droghe pesanti. Già questo sarebbe sufficiente a farci violare obblighi internazionali”.
Dato che si fa riferimento a “obblighi internazionali”, per Costituzione, la legge non può essere abrogata o modificata per via referendaria.
Una nuova legge avrebbe di certo potuto definire un metodo che consentisse di soddisfare sia l’esigenza di depenalizzare il consumo di droghe leggere (come il Cannabis e come richiesto dai propositori del referendum) come anche l’esigenza di conservare il controllo della coltivazione di droghe previsto dagli accordi internazionali. Ma non era possibile definire nella richiesta di referendum abrogativo i dettagli di questa legge.
Purtroppo il referendum abrogativo (come strutturato attualmente in Italia) pur contendo questa possibilità di indicare le parti che si desidera abrogare nella legge e quindi consente una “indicazione” (anche se generica) su quella che si vorrebbe fosse la futura legge, consente proprio per questo a interpretazioni restrittive: l’ “indicazione” che precisa le ragioni per le quali si desidera l’abrogazione non possono mai soddisfare le esigenze di una legge. Il tutto si presta ad interpretazioni.Sembra ci siano delle contraddizioni nella sentenza che smentiscono le affermazioni fatte in punti precedenti.
Quindi, finché non viene depositata, ogni parere è praticamente inutile.
Il Comitato Promotore sta valutando e rivolgersi ad enti europei, dato che la sentenza è inoppugnabile.
Un estratto della risposta del Comitato Promotore:
«Se non si fosse eliminato l’inciso “coltiva” dal comma 1, sarebbe rimasta la sanzione pecuniaria elevatissima prevista dal comma 4 per tutte le condotte legate alla cannabis» e che «In ogni caso (…) questo non avrebbe comportato automaticamente la libera produzione di ogni tipo di sostanza. La parola “coltiva” fa riferimento alle piante: l’unica pianta che è possibile consumare come stupefacente è la cannabis. Si possono coltivare – certo con grandi difficoltà e in determinate regioni del mondo – papavero e coca, ma per consumarle come stupefacenti occorre trasformarle: la “produzione, fabbricazione, estrazione, raffinazione” sarebbero rimaste punite nel comma 1 del 73. Questo non avrebbe comportato alcuna violazione degli obblighi internazionali».
La risposta ufficiale del Comitato Promotore:https://referendumcannabis.it/il-comitato-risponde-ad-amato/
Riteniamo che occorra introdurre delle modifiche nella definizione del “Referendum abrogativo” in modo che questo tipo di interpretazioni non possano snaturare il significato di un referendum abrogativo.
Come avete letto nella mail in cui vi abbiamo chiesto di diventare membri, abbiamo parlato del Libretto Informativo sui Referendum, strumento che riteniamo indispensabile per attuare quell’informazione minima necessaria che i media ed il governo NON fanno più da molto tempo. Se ai vuole davvero avere la Democrazia Diretta, il cittadino deve essere informato, con una informazione super partes.
Cordialmente
Nicola Ragno
Portavoce Più Democrazia Italia
1 Marzo 2022 alle 0:40 in risposta a: Referendum Eutanasia e Cannabis bocciatatura da parte della Corte Costituzionale #6064 Score: 0Ho fatto un po di taglia e cuci , per infilare nei posti più idonei, a mio avviso, le cose indicate da Leonello.
Ho tolto la parte de 3 referendum , perché mi pare un commento errato. i Referendum di cui stiamo parlando sono 2, se vogliamo aggiungere 1 dei 6 della Giustizia bocciato, arriviamo a 3, ma di sentenze depositate NON e ne sono ancora.
Anzi, ne hanno ammessi solo 4, non 5, quindi bocciati sono 4 , non 3.Comunicato (NON sentenza) sui referendum Giustizia
Fai clic per accedere a CC_CS_20220216135206.pdf
E di sentenze depositate non ce ne è nemmeno una , rispetto agli ultimi referendum
https://www.cortecostituzionale.it/default.do
- Questa risposta è stata modificata 2 anni, 9 mesi fa da portavoce.
1 Marzo 2022 alle 0:25 in risposta a: Referendum Eutanasia e Cannabis bocciatatura da parte della Corte Costituzionale #6063 Score: 0Ecco la proposta dei mail da inviare:
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Ciao Caroline,
purtroppo in questi giorni siamo stati impegnati su due scadenze, una per la Conferenza sul futuro dell’Europa, da fare entro il 22/02 e l’altro sul fronte PNRR con ParteciPA.gov, scadenza il 24/02.
Qui il link del nostro sito con alcune idee che abbiamo presentato, e delle quali vorremmo discutere anche con voi (potete scegliere la lingua di traduzione con il menù sul lato sx della pagina)
https://www.piudemocraziaitalia.org/2022/02/20/idee-per-la-conferenza-sul-futuro-delleuropa/
PNRR con ParteciPA.gov alcuni dei temi a cui ci siamo iscritti a partecipare e per controllare lo sviluppo e il metodo di spesa
https://partecipa.gov.it/processes/quinto-piano-governo-aperto-italia/f/68/proposals
https://partecipa.gov.it/processes/quinto-piano-governo-aperto-italia/f/69/proposals
Per quanto riguarda i Referendum bocciati, la risposta è un po lunga e articolata:
prima di tutto va chiarito che le sentenze non sono state depositate, quindi non possiamo fare analisi di quello che non c’è.
Chiarito questo, di certo si evince che il referendum solo abrogativo mostra i suoi limiti e che bisogna rapidamente approvare i referendum consultivi e propositivi.
Una proposta per di “Referendum Propositivo” è già al Senato da più di un anno, dopo che alla Camera dei Deputati è passato, e si sta quindi attendendo la pronuncia della Camera del Senato. La legge è anche stata assegnata alla prima Commissione Affari Costituzionali, che da regolamento, avrebbe dovuto pronunciarsi entro 1 mese dalla ricezione. Commissione alla quale noi abbiamo scritto e dalla quale non abbiamo mai ricevuto risposta.
Email inviata il 09/05/2021, ed una seconda mail mandata il 01/02/2021.
Ho anche scritto all’onorevole Spadoni Maria Edera (vicepresidente della Camera dei Deputati), che in una video conferenza del 27/05/2022 a cui ho partecipato,
ah dichiarato “la disponibilità a sostenere l’attivazione e la prosecuzione della proposta di legge S. 1089 Disposizioni in materia di iniziativa legislativa popolare e di referendum (in breve Referendum Propositivo)”.Su mia domanda, l’on, Spadoni si è detta disposta a palarne con me.
Le ho quindi inviato email il giorno 01/06/2021, alla quale non ho mai ricevuto risposta.
In Italia esiste dal 1970 lo strumento di Democrazia Diretta detto “Referendum abrogativo”.
A differenza che in altri paesi, dove l’abrogazione di una legge è possibile solo in un lasso di tempo relativamente breve successivo alla sua approvazione (come in Svizzera), in Italia i cittadini possono abrogare anche leggi esistenti da tempo e possono precisare le parti della legge che intendono abrogare.
Questo potrebbe essere un vantaggio, dato che lo strumento potrebbe consentire la definizione (anche se sintetica) di una nuova legge e potrebbe somigliare allo strumento della “Legge di iniziativa popolare a voto popolare” che invece è assente in Italia.Purtroppo questo vantaggio, si ritorce in svantaggio, dato che i propositori del referendum abrogativo possono precisare le parti della legge esistente che vorrebbero abrogata, ma possono farlo in una forma molto sintetica e che di certo ha sempre degli aspetti carenti e non è equivalente alla redazione di una nuova legge.
In Italia la proposta di referendum abrogativo, dopo avere raccolto le firme necessarie, deve essere approvata dalla Corte Costituzionale prima di passare al voto dei cittadini. La Corte Costituzionale ne valuta l’ammissibilità nei confronti della Costituzione.La conferenza stampa con Giulio Amato, presidente della Corte Costituzionale, sui Referendum Eutanasia e Cannabis,
ed essendo su YouTube, potete attivare i sottotitoli nella lingua che preferite, tra quelle messe a disposizione da Youtube:https://www.youtube.com/watch?v=gBSJBU-zAk0
Qui una sintesi:
1- la corte Costituzionale non ha ancora depositato la sentenza per il Referendum su Eutanasia,
c’è solo il comunicato di bocciatura:
https://www.cortecostituzionale.it/documenti/comunicatistampa/CC_CS_20220215193553.pdf
“In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili.”
REFERENDUM EUTANASIA quesito referendario sull’art. 579 cp
Volete voi che sia abrogato l’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) approvato
con R.D. 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole «la reclusione da
sei a quindici anni.», comma 2, integralmente e comma 3 limitatamente alle parole «Si
applicano»?2- Referendum sulla Cannabis, anche per questo referendum la corte Costituzionale non ha ancora depositato la sentenza
nel comunicato stampa il Presidente della Corte Costituzionale dichiara inammissibile la richiesta di referendum popolare per la parziale abrogazione della legge 22 dicembre 1975, n. 685 (Disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope. Prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza.
Dalla dichiarazione del comunicato stampa del Presidente della Corte Costituzionale Giulio Amato:“Abbiamo dichiarato inammissibile il referendum sulle sostanze stupefacenti non sulla cannabis. Il quesito è articolato in tre sotto quesiti ed il primo prevede che scompare tra le attività penalmente punite la coltivazione delle sostanze stupefacenti di cui alle tabelle 1 e 3, che non includono neppure la cannabis ma includono il papavero, la coca, le cosiddette droghe pesanti. Già questo sarebbe sufficiente a farci violare obblighi internazionali”.
Dato che si fa riferimento a “obblighi internazionali”, per Costituzione, la legge non può essere abrogata o modificata per via referendaria.
Una nuova legge avrebbe di certo potuto definire un metodo che consentisse di soddisfare sia l’esigenza di depenalizzare il consumo di droghe leggere (come il Cannabis e come richiesto dai propositori del referendum) come anche l’esigenza di conservare il controllo della coltivazione di droghe previsto dagli accordi internazionali. Ma non era possibile definire nella richiesta di referendum abrogativo i dettagli di questa legge.
Purtroppo il referendum abrogativo (come strutturato attualmente in Italia) pur contendo questa possibilità di indicare le parti che si desidera abrogare nella legge e quindi consente una “indicazione” (anche se generica) su quella che si vorrebbe fosse la futura legge, consente proprio per questo a interpretazioni restrittive: l’ “indicazione” che precisa le ragioni per le quali si desidera l’abrogazione non possono mai soddisfare le esigenze di una legge. Il tutto si presta ad interpretazioni.Sembra ci siano delle contraddizioni nella sentenza che smentiscono le affermazioni fatte in punti precedenti.
Quindi, finché non viene depositata, ogni parere è praticamente inutile.
Il Comitato Promotore sta valutando e rivolgersi ad enti europei, dato che la sentenza è inoppugnabile.
Un estratto della risposta del Comitato Promotore:
«Se non si fosse eliminato l’inciso “coltiva” dal comma 1, sarebbe rimasta la sanzione pecuniaria elevatissima prevista dal comma 4 per tutte le condotte legate alla cannabis» e che «In ogni caso (…) questo non avrebbe comportato automaticamente la libera produzione di ogni tipo di sostanza. La parola “coltiva” fa riferimento alle piante: l’unica pianta che è possibile consumare come stupefacente è la cannabis. Si possono coltivare – certo con grandi difficoltà e in determinate regioni del mondo – papavero e coca, ma per consumarle come stupefacenti occorre trasformarle: la “produzione, fabbricazione, estrazione, raffinazione” sarebbero rimaste punite nel comma 1 del 73. Questo non avrebbe comportato alcuna violazione degli obblighi internazionali».
La risposta ufficiale del Comitato Promotore:https://referendumcannabis.it/il-comitato-risponde-ad-amato/
Riteniamo che occorra introdurre delle modifiche nella definizione del “Referendum abrogativo” in modo che questo tipo di interpretazioni non possano snaturare il significato di un referendum abrogativo.
Come avete letto nella mail in cui vi abbiamo chiesto di diventare membri, abbiamo parlato del Libretto Informativo sui Referendum, strumento che riteniamo indispensabile per attuare quell’informazione minima necessaria che i media ed il governo NON fanno più da molto tempo. Se ai vuole davvero avere la Democrazia Diretta, il cittadino deve essere informato, con una informazione super partes.
Cordialmente
Nicola Ragno
Portavoce Più Democrazia Italia
28 Febbraio 2022 alle 18:16 in risposta a: Referendum Eutanasia e Cannabis bocciatatura da parte della Corte Costituzionale #6062 Score: 0Leonello,
il tuo commento, a me pare, sia solo migliorativo, o sostitutivo, della parte che ho messo a riguardo del Referendum Propositivo.
e mi pare un po lunga , ma posso anche metterlo, correggendo alcuni punti, in base a quanto ho scritto e con i suggerimenti di Felice.
Ma non è una risposta a quello che ci chiedono.
28 Febbraio 2022 alle 18:13 in risposta a: Referendum Eutanasia e Cannabis bocciatatura da parte della Corte Costituzionale #6061 Score: 0Pubblico qui la risposta che io ho scritto, e di cui vorrei capire cosa va bene e cosa non va bene.
Ciao Caroline,
purtroppo in questi giorni siamo stati impegnati su due scadenze, una per la Conferenza sul futuro dell’Europa, da fare entro il 22/02
e l’altro sul fronte PNRR con ParteciPA.gov, scadenza il 24/02.
Purtroppo abbiamo avuto poco tempo per decidere come agire e che proposte fare.
Qui il link del nostro sito con alcune idee che abbiamo presentato, e delle quali vorremmo discutere anche con voi
(potete scegliere la lingua di traduzione con il menù sul lato sx della pagina)
https://www.piudemocraziaitalia.org/2022/02/20/idee-per-la-conferenza-sul-futuro-delleuropa/
PNRR con ParteciPA.gov alcuni dei temi a cui ci siamo iscritti a partecipare e per controllare lo sviluppo e il metodo di spesa (pasquale, qui mi devi correggere tu):
https://partecipa.gov.it/processes/quinto-piano-governo-aperto-italia/f/68/proposals
https://partecipa.gov.it/processes/quinto-piano-governo-aperto-italia/f/69/proposals
Per quanto riguarda i Referendum bocciati:
si evince “che il referendum solo abrogativo mostra i suoi limiti e che bisogna rapidamente approvare i referendum consultivi e propositivi”.
Una proposta per di Referendum Propositivo è già al Senato da più di un anno, dopo che alla Camera dei Deputati è passato, e si sta attendendo
la pronuncia della Camera del Senato. La legge è anche stata assegnata alla prima Commissione Affari Costituzionali, che da regolamento, avrebbe dovuto pronunciarsi entro 1 mese dalla ricezione. Commissione alla quale noi abbiamo scritto e dalla quale non abbiamo mai ricevuto risposta.Email inviata il 09/05/2021, ed una seconda mail mandata il 01/02/2021.
Ho anche scritto all’onorevole Spadoni Maria Edera (vicepresidente della Camera dei Deputati), che in una video conferenza del 27/05/2022 a cui ho partecipato,
ah dichiarato “la disponibilità a sostenere l’attivazione e la prosecuzione della proposta di legge S. 1089 Disposizioni in materia di iniziativa legislativa popolare e di referendum (in breve Referendum Propositivo)”.Su mia domanda, l’on, Spadoni si è detta disposta a palarne con me.
Le ho quindi inviato email il giorno 01/06/2021, alla quale non ho mai ricevuto risposta.
La conferenza stampa con Giulio Amato, presidente della Corte Costituzionale, sui Referendum Eutanaia e Cannabis:
https://www.youtube.com/watch?v=gBSJBU-zAk0
1- la corte Costituzionale non ha ancora depositato la sentenza per il Referendum su Eutanasia, c’è solo il comunicato di bocciatura.
https://www.cortecostituzionale.it/documenti/comunicatistampa/CC_CS_20220215193553.pdf“In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili.”
2- Per il Referendum sulla Cannabis, c’è la sentenza, del 15/02, trovata solo ieri, non c’è stato un comunicato ufficiale sul deposito:
nel comunicato stampa il Presidente della Corte Costituzionale dichiara inammissibile la richiesta di referendum popolare per la parziale abrogazione della legge 22 dicembre 1975, n. 685 (Disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope. Prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza.
A nostro avviso:
1- per quanto riguarda il Referendum sull’Eutanasia:premettendo , ancora una volta, che non è ancora stata depositata la sentenza ufficiale, dalla conferenza stampa fatta dal Presidente della Corte Costituzionale Giulio Amato, si evince che viene annullato il Referendum demandando, di fatto, al Parlamento di attuare una legge per modificare la attuale legge sulla Eutanasia, non prendendo in considerazione che è proprio con il Referendum Abrogativo,
Che i cittadini sarebbero andati a votare , che avrebbero potuto modificare la attuale legge, proprio perché in tanti anni di richieste da parte dei cittadini, il Parlamento non ha mai agito per la modifica di tale legge sulla eutanasia o meglio “omicidio assistito”.
Parrebbe un pronunciamento su una base di opinione politica, ed inoltre, da alcune parole dette in conferenza, parrebbe che fare decidere ai cittadini
sulla base di firme ricevute online, i cittadini non sarebbero stati informati correttamente su cosa firmavano esattamente, quindi anche le firme ricevute,
si parla di circa 750000 firme, di cui 500000 ai tavoli, e 2500000 online, sarebbero state ottenute con argomentazioni non veritiere.Inoltre ritenendo che “a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana“.
2- per il Referendum sulla Cannabis:
dalla dichiarazione del comunicato stampa del Presidnete della Corte Costituzionale Giulio Amato:
“Abbiamo dichiarato inammissibile il referendum sulle sostanze stupefacenti non sulla cannabis. Il quesito è articolato in tre sotto quesiti ed il primo prevede che scompare tra le attività penalmente punite la coltivazione delle sostanze stupefacenti di cui alle tabelle 1 e 3, che non includono neppure la cannabis ma includono il papavero, la coca, le cosiddette droghe pesanti. Già questo sarebbe sufficiente a farci violare obblighi internazionali”.
Mentre a noi risulta che siano stati considerati commi e leggi non corrette.
Sembra ci siano delle contraddizioni nella sentenza che smentiscono le affermazioni fatte in punti precedenti, sentenza che è comunque inoppugnabile in sede italiana.Anche se il Comitato Promotore sta valutando e rivolgersi ad enti europei.
Prendiamo anche il riferimento della risposta del Comitato Promotore:
«Se non si fosse eliminato l’inciso “coltiva” dal comma 1, sarebbe rimasta la sanzione pecuniaria elevatissima prevista dal comma 4 per tutte le condotte legate alla cannabis» e che «In ogni caso (…) questo non avrebbe comportato automaticamente la libera produzione di ogni tipo di sostanza. La parola “coltiva” fa riferimento alle piante: l’unica pianta che è possibile consumare come stupefacente è la cannabis. Si possono coltivare – certo con grandi difficoltà e in determinate regioni del mondo – papavero e coca, ma per consumarle come stupefacenti occorre trasformarle: la “produzione, fabbricazione, estrazione, raffinazione” sarebbero rimaste punite nel comma 1 del 73. Questo non avrebbe comportato alcuna violazione degli obblighi internazionali».
Ecco, questo estratto della risposta del Comitato Promotore, a nostro avviso, fa notare chiaramente l’errore commesso dalla Corte Costituzionale.
Non capiamo a che pro fare ciò, perché se abbiamo ragione, dopo l’analisi fatta degli articoli menzionati, sembrerebbe che la Corte Costituzionale
abbia voluto trovare appigli inesistenti per annullare la regolarizzazione dell’uso della Cannabis e legalizzazione di Eroina e Cocaina.
ll motivo esatto non possiamo saperlo, ma potrebbe essere una convinzione personale del Comitato, che la Cannabis sia una droga al pari di Eroina e Cocaina, che sono vere droghe che danno assuefazione e morte se usate in modo autonomo, e che quindi non abbiano ritenuto ammissibile che si possa fare del male e coltivare o vendere sostanze dannose alla persona.
La Corte Costituzionale si pronuncia sui termini , non sui dati , per esempio la Corte Costituzionale dice che si vuole legalizzare Cocaina o Eroina, mentre il Referendum si riferisce al titolo sulla parole “sostanze stupefacenti”.
Sembrerebbe che sia più una motivazione solo politica che sul merito.
La risposta ufficiale del Comitato Promotore:
https://referendumcannabis.it/il-comitato-risponde-ad-amato/
REFERENDUM EUTANASIA quesito referendario sull’art. 579 cp
Volete voi che sia abrogato l’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) approvato
con R.D. 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole «la reclusione da
sei a quindici anni.», comma 2, integralmente e comma 3 limitatamente alle parole «Si
applicano»?20 Novembre 2021 alle 14:58 in risposta a: Introduzione strumento revoca del mandato (Recall) #5841 Score: 020 Novembre 2021 alle 14:57 in risposta a: Sistema del VOTO DUALE (studio dell’applicazione) #5840 Score: 020 Novembre 2021 alle 14:57 in risposta a: Strumenti di estrazione a sorte (parlamentare ed altro) #5839 Score: 0La live di oggi, 20/11/2021
6 Novembre 2021 alle 14:01 in risposta a: Estendere il potere legislativo ai cittadini mediante revisione art.70 cost. #5827 Score: 0Oggi conferenza
22– Governi collegiali e rappresentativi
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(chiusura prevista: ore 17.00),
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