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  • in risposta a: Educazione civica alla democrazia ed alla partecipazione #4957 Score: 0
    Luca Vinti
    Spettatore
    3 punti

    Inserisco in neretto un unica piccola aggiunta quale promotore specifico del tema nel FARE IL CAMBIAMENTO

    Grazie

     

    Dopo 45 anni di assenza, con la Legge N. 92 del 2019, l’Educazione Civica è di nuovo una materia d’insegnamento nella Scuola italiana, ma la Scuola ora è in difficoltà perché 45 anni hanno creato un vuoto per troppe generazioni, i genitori non hanno nozioni base per educare i figli in merito e gli stessi insegnanti necessiterebbero un punto di riferimento al di là di quanto apprezzabilmente prodotto dal ministero, perché manca una verifica del fruitore: il popolo. Da cose semplici, come i metodi per gestire riunioni di gruppi e associazioni e parlare in pubblico, in aiuto alla PARTECIPAZIONE, il BULLISMO e l’uso del WEB, il gioco di SQUADRA per vincere INSIEME, a temi universali per essere anche CITTADINI DEL MONDO: la cura dell’AMBIENTE sia sotto casa che per il pianeta e la sua natura, conoscere ALTRE CULTURE e popolazioni e le lingue per comunicare, a partire dei concittadini e le istituzioni d’Europa, ecc. Tutto sperimentato con azioni pratiche e non solo teoriche.

    I grandi cambiamenti non avvengono con la sola iniziativa di una minoranza di fortunati intellettuali, ma con un Popolo intero, purché esso conosca diritti, doveri e strumenti del proprio ruolo.
    In una vera democrazia l’Educazione Civica è uno strumento STRATEGICO.

    Esempi in Giappone, Svizzera, Germania e altri paesi europei sono un riferimento ma anche in diverse città italiane il mondo dell’associazionismo volontario ha costruito progetti educativi in collaborazione con gli istituti scolastici che diventano esempi virtuosi di ciò che si può ricostruire insieme.

    Si parte fin dai giochi di ruolo nelle scuole materne, primo mattone di una costruzione complessa DA EDIFICARE TUTTI INSIEME perché RIGUARDA TUTTI, a partire da chi ha più RESPONSABILITÀ SOCIALI (dal genitore in su) e ancor più se RESPONSABILITÀ PUBBLICHE, dal singolo dipendente (insegnante, poliziotto, usciere, medico) all’eletto, dal militare in ferma breve a quello di carriera.

    Da ciò si profila la nascita di una “piattaforma aperta e indipendente di Educazione Civica per Cittadini”, dove raccogliere tutti i contributi e dare risposte specifiche a tutti. Un’iniziativa strategica condivisa dal Popolo, un Quarto Stato che faccia dell’Educazione Civica lo strumento popolare che previene l’autoreferenzialità della macchina statale e ponga rimedio a eventuali tendenze oligarchiche.

    Senza un DEMÒS non c’è DEMOcrazia, senza la conoscenza non c’è un Popolo Sovrano.

    in risposta a: Educazione civica alla democrazia ed alla partecipazione #4943 Score: 0
    Luca Vinti
    Spettatore
    3 punti

    La mia esperienza pratica sul tema con il lavoro diretto nelle scuole vi invita a valutare l’inserimento del suggerimento fondamentale che, insieme ad una parte “teorica” nel rinnovato percorso educativo, per l’utilizzo di strumenti “pratici” che mettono nella condizone insegnanti, classi sino all’intero plesso con l’utilizzo di strumenti sempre più presenti nei regolamenti comunali (bilanci partecipativi, anche ad hoc per studenti, patti di collaborazione, ecc.) di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti per la conoscenza ed il rispetto dei beni comuni con una operatività sul territorio che ne certifica l’avvenuta presa in coscienza ed in giovane età è una gran bella semina.

    Vi invito a curiosare qui

    in risposta a: Implementazione di strumenti di democrazia partecipativa #4925 Score: 0
    Luca Vinti
    Spettatore
    3 punti

    Questo tema è strettamente legato ai regolamenti regionali/comunali che normano la presenza e l’utilizzo degli Strumenti di Partecipazione di ogni singolo ente amministrativo.

    Alcuni di essi, seppur migliorabili soprattutto nel loro utilizzo sistematico in occasione di decisioni importanti per la comunità, già oggi sono considerabili sufficienti per favorire un processo partecipativo dei cittadini.

    In altri casi gli stessi sono limitati o addirittura inesistenti.

    La cittadinanza attiva, opportunamente informata e guidata, può intraprendere percorsi di iniziative di legge popolare atte all’implementazione ove presenti o alla richiesta ex novo dell’iter per dotare i propri Statuti dell’Amministrazione degli Strumenti di Partecipazione, dai più semplici sino ai Referendum

    in risposta a: Educazione civica alla democrazia ed alla partecipazione #4924 Score: 1
    Luca Vinti
    Spettatore
    3 punti

    Esperienza di altissima qualità e valenza educativa.

    In Svizzera si capisce anche da queste iniziative come ormai la partecipazione del cittadino alle scelte della comunità sia imprescindibile.

    Luca Vinti
    Spettatore
    3 punti

    In aggiunta alla discussione volevo evidenziare come questa esigenza di “educazione civica alla democrazia ed alla partecipazione” sia assolutamente da estendere a TUTTA la cittadinanza, non solo a ragazzi in ambito scolastico.

    Anni fa, a Milano, con l’Associazione di Cittadinanza Attiva di cui sono presidente, ho fatto una serie di incontri itineranti con esperti della tematica nelle 7 Case delle Associazioni dislocate nei diversi Municipi parlando ai cittadini che hanno partecipato sia degli strumenti già normati nel Regolamento Comunale (a mio parere di buon livello) che di esempi virtuosi in altri comuni italiani ed in altre nazioni dove sono ormai di uso costante.

    Ho verificato che pochissimi cittadini hanno conoscenze in materia e , unite al mancato utilizzo dagli amministratori sia di maggioranza che di opposizione per precise strategie politiche, da condannare ed evidenziare (utilizzo scarso ed edulcorato), rendono inutili i progressi normativi conservando lo status quo del potere di chi governa, anche contro la volontà della maggioranza dei cittadini.

    Un cittadino informato, chiamato ad esprimersi con parere deliberativo diventa responsabile, così come il politico che mette in opera la decisione della maggioranza dei cittadini legittima il suo ruolo di eletto per il bene della comunità.

    Il mix perfetto tra democrazia partecipativa e democrazia elettiva

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