Home Forums 10 – FARE il cambiamento Legge sul conflitto di interesse

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      LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSE Classifica: 2°

      Proponiamo di impedire per legge che un politico possa favorire  una importante realtà imprenditoriale in cambio di vantaggi personali come per esempio il fatto di venir successivamente assunto con carica importante in quell’impresa una volta terminato il mandato elettorale.

      Il conflitto di interessi è una ineliminabile presenza all’interno della esperienza e comportamento esistenziale di ogni essere umano e non solo, anche per quanto attiene alle norme legislative e comportamentali di chi esercita una qualsiasi attività politica di rappresentanza dei cittadini sia a livello legiferativo/normativo, gestione del pubblico denaro, di utilizzo di strumenti di pubblico patrimonio e della vita sociale, per il principio di massima prudenza , si ritiene indispensabile ridurre al minimo la possibilità di dare al rappresentante politico tale opportunità.

      Ci sono situazioni facilmente identificabili che possono essere legiferate perché ciò venga impedito. Queste norme sono più o meno presenti nelle legislazione di molti stati del mondo. Per esempio, è illogico che chi è stato eletto possa legiferare sul sistema elettorale, sulle modalità della attività politica e sulla propria remunerazione, senza che si attivi un sistema di controllo esterno. 

      L’esperienza più consolidata e strutturata è presente in Svizzera, dove, sostanzialmente, tali decisioni vengono prese direttamente dai cittadini tramite referendum dedicati obbligatori, rispettando il dettato costituzionale che la sovranità primaria appartiene al popolo che la esercita nelle modalità proposte ed approvate dallo stesso e inserite in Costituzione.

      Gli strumenti di democrazia diretta che consentono ai cittadini di abrogare leggi o di proporne, sono gli strumenti efficaci per contrastare il conflitto di interessi. Quanto meno sono strumenti che inducono i legislatori a fare attenzione durante la legiferazione.

      In questo punto ( decreto ) si analizza l’attuale testo in vigore che per il momento si basa su elementi che definiscono criteri di inammissibilità della candidature che, ovviamente ed implicitamente, si basa sulla presenza di conflitti di interesse, mentre non trova spazio una legislazione adeguata per risolvere conflitti di interesse nell’esercizio della attività lefgislativa/amministrativa del politico eletto (ex candidato) durante l’esercizio del suo mandato.
      Si propone quindi una modifica integrativa del 
      decreto in vigore del presidente della repubblica di data 30-03 1957

      = = =
      Inserito nel doc

       

      Stanza videoconferenza:

      https://meet.jit.si/piudemocraziaitalia_03

      • Questo topic è stato modificato 3 anni, 3 mesi fa da portavoce. Motivo: link videoconferenza
      • Questo topic è stato modificato 3 anni fa da Leonello Zaquini. Motivo: Inserito nel doc "fare il cambiamento"
    • #4694 Score: 1
      Erminio Ressegotti
      Moderatore
      14 punti

      LEGGI SUL CONFLITTO DI INTERESSI

      Personalmente ritengo che il cuore e madre di tutto il comportamento dell’uomo, come tutti gli esseri viventi, è il fatto che ha nel proprio DNA Il principio di una sua replicazione esistenziale e di ricerca di una sopravvivenza nella migliore qualità possibile per se stesso.

      Nel loro percorso di vita l’interazione con il mondo reale lo pone davanti a scelte tese ad ottimizzarle per il migliore sviluppo della propria esistenza. Restando all’esperienza, ne nasce inevitabilmente un conflitto di interessi con il mondo circostante e dei suoi simili. La lettura della storia dell’uomo e dello svilupparsi delle tipologie di strutture sociali che hanno generato, lo dimostra senza equivoci.

      Andando allo specifico dell’uomo politico, la scelta di quel ruolo ha più di una recondita e personale motivazione in tal senso a mio avviso si pone inevitabilmente tale fondamentale ragionamento che lo porta ad approfondita analisi in un confronto fra interessi contrastanti giungendo ad una sintesi comportamentale scegliendo ciò che ritiene positivo per la sua vita futura. Questo comportamento a mio avviso avviene a prescindere da qualsiasi appartenenza politica in quanto le aggregazioni partitiche non sono altro che aggregazioni di parti della società accomunati da una visione di interessi che nascono dalle loro esperienze umane, culturali, sociali, ecc.

      Nulla da obiettare se questo approccio definisca il loro comportamento con riferimento alla vita privata personale e lecito fino a quando rispettano le leggi che regolano la vita sociale.

      Ben diversa è la specifica attività politica che viene svolta in virtù di un mandato per gestire non una proprietà/autorità personale che l’art. 1 della Costituzione definisce attribuisce ad una sovranità popolare.

      Oggi i parlamentari/amministratori/ecc. e gli eletti in tutte le votazioni, mediamente si ritengono/comportano, dichiarano di essere espressione del popolo che sostanzialmente li autorizza a decidere in piena autonomia per il periodo del mandato, chiavi in mano, e di fatto ritengono i cittadini capaci di intendere e volere solo il giorno delle elezioni, il giorno dopo vengono di fatto esclusi dalla possibilità di partecipare alla gestione della vita politica della società di cui loro ne sono i sovrani. Interessante che più di un leader politico odierno non si definisce espressione della componente della democrazia rappresentativa ma una conveniente e concettualmente depistante democrazia parlamentare. I nostri padri costituenti in vari articoli della Costituzione esprimono chiaramente che il popolo italiano ai vari livelli di attività politico amministrativa deve essere auspicabilmente coinvolto con tutti gli strumenti di partecipazione propositiva e di controllo con la modalità referendaria quando si annulla, approva, controlla, propone proposte di leggi popolari.

      La storia della democrazia sia di estrazione liberale che di altro tipo, mostra che ad oggi il consenso popolare a questa struttura, non casualmente si è basata su una idealistica e depistante immagine di un eletto quale rappresentante del popolo che doveva/avrebbe dovuto avere la capacità di svolgere il suo mandato con un fondamentale rapporto, efficiente ed organico con i cittadini che lo hanno eletto. Ai tempi dei padri costituenti questo iniziale approccio era presente ma i politici a loro succeduti, hanno azzerato il tutto ed evitato di implementare gli strumenti sopracitati.

      La analisi storica delle categorie di appartenenza dei politici eletti con le votazioni a suffragio universale, mostrano che la loro tipologia non ha mai rappresentato specularmente il popolo italiano me è sostanzialmente la preponderante estrazione da alcuni strati sociali che potremmo definire tristemente una elite.

      Ritengo comunque che il suffragio universale come voto a tutti i cittadini, sia comunque il modo sostanzialmente il migliore condivisibile. Dovremmo sfatare l’affermazione di un politico del passato che ritiene la attuale democrazia la meno peggio delle dittature possibili.

      Il nostro lavoro sarà quello di far diventare positivo un luogo di esperienze personali dentro una struttura sociale e solidale con la partecipazione matura di tutti i cittadini.

      In realtà per trovare la più realistica definizione del ruolo del politico eletto, sarebbe più corretto definirli amministratori delegati a rappresentare il popolo sovrano, che ha il diritto e dovere esclusivo di verificare un loro comportamento coerente del mandato, ed esemplificando pari quanto meno al proprietario di una società privata. Siamo quindi chiamati a proporre norme e leggi che attivino tutti possibili/necessari strumenti per permettere una presenza sempre più consapevole e matura dei cittadini, per raggiungere tale obiettivo

      In conseguenza di quanto considerato, ritengo evidenziare che per principio di massima cautela, tutte gli strumenti proposti per Fare il Cambiamento e che verranno formulate, debbano partire dall’assunto che sono fatte per dare quanto meno la stessa autorevolezza che viene attribuita per legge a chi è titolare di una proprietà privata limitando/impedendo tutti gli spazi di discrezionalità del politico riconducibili al suo interesse personale evitando di dare credito e fare affidamento su un garantito comportamento dell’eletto di una coerenza e moralità a prova di bomba.

      Quando incontri un politico che a parole garantisce la propria assoluta coerenza ma si oppone a normative che ritiene vessatorie o limitative, ciò è sufficiente per farci capire i suoi nascosti interessi e si può semplicemente dirgli che se è sicuro che non avrà mai modo di non rispettare quanto proposto da tali norme e dei suoi sottesi principi, dovrebbe indiscutibilmente accettarle senza problemi.

      Questo punto, l’obiettivo è la condivisione di un documento che sia una premessa ad una omogenea costruzione delle varie proposte di norme e leggi che si andranno a formulare.

      Gli strumenti legislativi sono molti e quasi tutti sono tra i punti della tabella.

      • Questa risposta è stata modificata 3 anni, 2 mesi fa da Nicola.
      • Questa risposta è stata modificata 3 anni, 2 mesi fa da Erminio Ressegotti.
      • #4695 Score: 0
        Nicola
        Amministratore del forum
        4 punti

        Concordo con quanto scrivi Erminio, ma credo che occorra essere più specifici.

         

        Quando c’è il conflitto di interessi ?

        Ogni qual volta la legge votata dai parlamentari ,  crei dei vantaggi per loro e non per i cittadini o per lo stato Italia.

        Un esempio è l’aumento dello stipendio dei parlamentari, dei rimborsi, della modalità di insediamento  o di prolungamento del loro periodo di attività politica, non conforme alla legge elettorale.

        Una legge elettorale che avvantaggi certe formazioni politiche, ma qui si dovrebbe chiedere prima alla Corte Costituzionale .

         

        Quali sono i metodi per contrastare il conflitto di interesse ?

        Ce ne sono vari, uno di questi è dare in mano ai cittadini la possibilità di verificare, confermare, votare su tali leggi, in modo che se i cittadini ritengono di cambiare tale legge, in parte o in toto , lo possano fare.

         

        Quali sono i metodi che possono essere dati in mano ai cittadini per contrastare il “conflitto di interesse” ?

        Per esempio, ogni qual volta si voti un aumento degli stipendi o degli emolumenti o rimborsi dei parlamentari o dei loro collaboratori ed altri tipi di leggi da verificare, i cittadini devono poter votare con un referendum confermativo, senza che i cittadini lo debbano chiedere o indire, automaticamente viene fatto un referendum.

        In questo modo, i parlamentari avranno un po’ di remora a fare leggi che poi vengono cambiate dai cittadini subito dopo, con anche la conseguenza di perdere la fiducia dei cittadini alle successive tornate elettorali.

        Un altro modo potrebbe essere anche la “sfiducia costruttiva”, che permetterebbe ai cittadini, di revocare il mandato a quel parlamentare che perde la fiducia dei cittadini per le sue attività parlamentari poco utili e/o ambigue per il sistema Italia, che vadano a ledere la credibilità delle istituzioni stesse. Questo tipo di metodo, va però prima verificato se non entra in altri contesti legislativi.

         

        Questi sono sollo alcuni esempi di ciò di cui si intende con “conflitto di interesse”.

         

        • Questa risposta è stata modificata 3 anni, 3 mesi fa da Nicola.
    • #4721 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Bozza per l’abstract del punto:

      LEGGI SUL CONFLITTO DI INTERESSI

      Proponiamo che le decisioni che riguardano la collettività rispettino la regola fondamentale del mirare al bene collettivo e non al tornaconto individuale o di gruppi.
      Questa regola fondamentale può e deve essere articolata sia in precise forme legislative, come anche come forma di educazione civile.
      Per il primo dei due casi (forme legislative), vanno introdotte leggi e regolamenti che impongano ai legislatori di sottoporre ad enti diversi ( corte costituzionale, o altri enti super partes) o ai cittadini stessi ( mediante referendum obbligatori, citati tra i punti che seguono)  soprattutto le leggi che concernono i legislatori ( leggi elettorali, remunerazioni dei legislatori … ecc).

      Nel secondo caso ( educazione civile), raccomandiamo che la nozione di “bene comune”, descritta da diversi filosofi ( Bentham, Stuart Mill … ed altri) come la decisione che produce il massimo benessere per il massimo numero di persone, venga insegnata sia nelle scuole come anche nei corsi di educazione civile ( di cui si parla in alcuni dei punti qui di seguito).

      Alcuni degli strumenti legislativi che impongono il perseguimento del bene collettivo sono presenti in Svizzera ( referendum obbligatorio e strumenti di democrazia diretta).
      Il sistema etico che corrisponde alla forma di educazione che raccomandiamo ha il nome di “utilitarismo etico” ed è oggetto di studio nelle scuole di diversi paesi, ma, ci pare, in forma ristretta sebbene nei paesi dove la democrazia diretta si è radicata da più tempo questa forma di educazione si è imposta probabilmente come conseguenza di riflessioni su  errori.

       

    • #4723 Score: 0
      Erminio Ressegotti
      Moderatore
      14 punti

      Abstract Conflitto di Interessi

      Si ritiene che qualsiasi uomo nella sua esistenza quotidiana opera con scelte dopo una analisi definibile di un conflitto di interessi personali. Il conseguenziale comportamento può spiegare tutte le possibili scelte, dittatori, imperatori, re, speculatori, sfruttatori, ladri, criminali, corruzione, santi, eroi, ecc, anche per sinceri democratici con riferimento a stessi ma che passa attraverso un comportamento da politico a servizio del popolo e della sua volontà. Entrando nello specifico del politico, stante la quasi irredimibile debolezza umana, per il principio di massima cautela e analizzando la storia del realizzarsi della democrazia, in particolare nella Svizzera, si sono attivati strumenti elettivi e legislativi che vogliono impedire il crearsi occasioni per poter deliberare specifici vantaggi personali nelle loro decisioni. Fra i più importanti strumenti vi è il referendum obbligatorio a voto popolare per argomenti quali retribuzioni/benefit modifiche costituzionali, modifiche leggi elettorali, fiscalità sia livello cantonale che nazionale, possibilità di abolizione leggi con controprogetto sia nella opzione di proporre principi o dettagliata. Non ci sono limiti alle tematiche, fatte salve alcune eccezioni. Quorum zero.

      Manca la possibilità di proporre leggi di iniziativa popolare sottoposta a referendum popolare quorum partecipativo zero o al massimo limitato ad un terzo dei votanti partecipanti alla ultima votazione nell’ambito di riferimento.

      Non da ultimo si ritiene questo approccio del conflitto di interessi debba essere tenuto presente in molte delle proposte presenti in vari punti della tabella, tese ad impedire il formarsi nel parlamento di una  casta politica od oligarchica, autoreferenziale.

      Non sembra ci siano presenti proposte che vietino la possibilità che i controllori della attività soggette a bilancio siano nominati dai politici da controllare. Non è chiara la presenza e terzietà di organi che controllano a richiesta la legittimità degli atti amministrativi ordinari.

      Accanto a questi strumenti vanno valutati le congruità delle pene per il politico che commette il reato, sia di proibizione temporanea di esercizio delle attività politica che pecuniaria e penale.

      Inserire leggi che tutelano chi all’interno della attività di politici e funzionari segnali possibili ipotesi che siano un efficace contrasto alla corruzione comunemente definita whistleblower. In Italia esiste ma per il principio del conflitto di interessi di chi lo ha deliberata è stata palesemente resa inefficace nei fatti.

    • #5055 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Caro Erminio,

      Grazie per il tuo impegno sul tema: come sai condivido il fatto che l’argomento sia molto inportante .

      Per altro la tua proposta di “descrizione breve” non capisco di preciso :
      – cosa proponiamo ( gli strumenti di DD che citi sono descritti in altri punti).
      – se esistono altrove strumenti simili a quelli che proponiamo ( salvo fare presente che la DD esiste anche altrove … ma non e qui che parliamo della DD).

      Inoltre, siccome il titolo e’: “legge sul conflitto di interessi”, nel sottotitolo ( che chiamiamo anche “abstract”) servirebbe indicare (sebbene sinteticamente) che cosa vorremmo che contenesse quella legge. Ma si deve trattare di una legge …

      Come sai ho gia’ provato a dare un contenuto al testo, ed a voce le proposte le avevi approvate. Ma poi mi pare che le  proposte scritte non ti convincano.

      Piu’ di recente ho fatto la considerazione che siccome una legge sul conflitto di interessi esiste in ITalia :

      DPR n. 361 del 30 marzo 1957.

      Si potrebbe partire da quella o (almeno) citarla.

      Che ne dici?

    • #5056 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Per esempio la legge del 57 prevedeva qualcosa che avrebbe dovuto escludere la candidabilita’ di uno come Berlusconi che beneficiava di concessioni.

      https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.del.presidente.della.repubblica:1957-03-30;361!vig=

      Al Capo II
      Articolo 10 – eleggibilita’,  si legge:

       Art. 10. 
                     (T. U. 5 febbraio 1948, n. 26, art. 8). 
       
       
        Non sono eleggibili inoltre: 
          1) coloro che in proprio o in qualita' di  rappresentanti  legali
      di societa' o di imprese private risultino vincolati con lo Stato per
      contratti di opere o di somministrazioni, oppure  per  concessioni  o
      autorizzazioni amministrative  di  notevole  entita'  economica,  che
      importino l'obbligo di adempimenti specifici, l'osservanza  di  norme
      generali o particolari protettive del pubblico interesse, alle  quali
      la concessione o la autorizzazione e' sottoposta; 
          2) i rappresentanti, amministratori e  dirigenti  di  societa'  e
      imprese volte al profitto di privati e  sussidiate  dallo  Stato  con
      sovvenzioni  continuative  o  con  garanzia  di  assegnazioni  o   di
      interessi, quando questi sussidi non siano concessi in forza  di  una
      legge generale dello Stato; 
          3) i consulenti legali e  amministrativi  che  prestino  in  modo
      permanente l'opera loro alle persone, societa' e imprese  di  cui  ai
      nn. 1 e 2, vincolate allo Stato nei modi di cui sopra. 
        Dalla ineleggibilita' sono esclusi i dirigenti di cooperative e  di
      consorzi  di  cooperative,  iscritte  regolarmente  nei  registri  di
      Prefettura.

       

    • #5057 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Sono certo che se parliamo in Italia con qualcuno che si interessa di politica ( magari di qualche anno) alla voce “Conflitto di interessi” si aspetta che si accenni a questo tema, dato che e’ stato oggetto di polemiche e discussioni: i governi di “sinistra” successivi a quello di Berlusconi del 1994 ci si aspettava che avrebbero precisato il testo che ho recuperato e riportato qui sopra.

      = ==
      Una nota, sul tema ci avevo dedicato anche una strofa di una mia canzone:

      “e la legge del 57
      lo diceva con parole perfette:
      se hai concessioni non puoi esser vota’

      le concessioni lui ce le aveva.
      che gliele ha date Bettino l’africano

      Anche quello gli dava ‘na mano
      e le tivi tutte della mammi’ ”

      Ho scritto e cantato la canzone infinite volte (quando non ero sordo, riuscivo a cantare …). ma non avevo mai letto il testo della “legge del 57 che diceva con parole perfette”.
      Effettivamente adesso che l’ho letta la legge mi pare chiara: non si capisce come Berlusconi abbia potuto essere candidato … .

      Qui un po’ la storia, ed anche una inquadratura di cosa succede nel mondo sul tema “conflitto di interessi”:

      https://it.wikipedia.org/wiki/Conflitto_di_interessi#:~:text=20%20luglio%202004.-,n.,affidare%20l’effettiva%20gestione%20aziendale.

    • #5058 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Tenendo conto delle cosiderazioni precedenti e soprattutto tenendo conto di quello che mi pare di riuscire a estrarre come PROPOSTA dai testi di Erminio,  cerco di redigere un testo di “abstract”, dato che nella riunione di martedi” scorso ero stato incaricato di fare in modo che esistessero tutti i testi e che fossero coerenti tra di loro come struttura.
      Non menzionero’ piu’ il tema ” educazione” perche’ mi pare che Erminio non lo avesse approvato nei testi scritti, da me proposti precedentemente.

      = = =
      Modifica: in grassetto le modifiche suggerite da Nicola ( via chat, il 14-03-21)

      = = =
      LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSI

      Proponiamo che esistano leggi che impediscano a chi ha particolari interessi su specifici temi di prendere decisioni collettive concernenti proprio quei temi. Per esempio,  pare persino illogico che chi è stato eletto possa legiferare sul sistema elettorale, sulle modalità della attivià politica e sulla propria remunerazione, senza che si attivi un sistema di controllo esterno. 

      Gli strumenti per attivare il controllo sono diversi ed alcuni sono descritti in altri punti di questa lista: il “referendum obbligatorio” di ratifica popolare per le leggi che concernono i legislatori, ed in genere gli strumenti di democrazia diretta che consentono ai cittadini di abrogare leggi o di proporne, sono gli strumenti efficaci per contrastare il conflitto di interessi. Quanto meno sono strumenti che inducono i legislatori a fare attenzione.

      Oltre a quelli riteniamo che, anche più specificamente, vadano indicati i casi di “conflitto di interessi” per i detentori di cariche e ruoli come:
      – rappresentanti, dirigenti, proprietari di ditte sussidiate dallo stato o che cooperano con enti pubblici nella gestione di servizi .
      Queste persone vanno dichiarate come ineleggibili a cariche pubbliche.

      Il riuscire a contrastare le conseguenze negative del conflitto di interessi consente che la legislazione sia meglio orientata al bene collettivo.

      Leggi che frenino l’effetto del conflitto di interessi sono ricorrenti nei pesi democratici del mondo intero. Anche in Italia esiste il DPR n° 361 del 30 marzo 1957. In particolare al Capo II Articolo 10 – si leggono casi precisi di ineleggibilità. La legge andrebbe potenziata e resa più efficiente.

      = = =
      Tolto: “, e meno deviata verso interessi particolari.” Come
      suggerito da Paqaulae, alla conclusione della penultina frase dopo: “bene collettivo”

      • #5084 Score: 0
        Pasqualino Allegro
        Amministratore del forum
        4 punti

        Quasi perfetto per me…complimenti Leo…leverei solo questa frase “e meno deviata verso interessi particolari.”

      • #5085 Score: 0
        Pasqualino Allegro
        Amministratore del forum
        4 punti

        Quasi perfetto per me…complimenti Leo…leverei solo questa frase “e meno deviata verso interessi particolari.”

    • #5079 Score: 0
      Erminio Ressegotti
      Moderatore
      14 punti

       

      https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.del.presidente.della.repubblica:1957-03-30;361!vig=

      Questi strumenti di contrasto per eliminare la possibilità che ci siano conflittualità sia di tipo incompatibilità elettiva e  sono applicati in molti paesi Europei e in alcuni stati degli USA.

      Storicamente le Svizzera ha da lungo tempo alcuni strumenti  idonei ad escludere dalla approvazione parlamentare le più evidenti e classiche situazioni di conflitto di interessi di tipo economico. Ci sono altre situazioni decisionali dove tale conflitto è emerso, ad esempio il sistema elettorale e la raccolta firme per la presentazione ed ammissione delle liste al voto.

      nel contesto d specifico del tema si propone la modifica del testo di legge in vigore sopra linkato con le integrazioni in grassetto.

      CAPO II
      Eleggibilita’ e conflitto di interessi

      Art. 6. …………………

      Art. 7. …………………

      Art. 8.  ………………..

      Art. 9. ……………….

      Art. 10. ……………….

      Art 10 bis …………….

      Il conflitto di interessi è presente nella attività parlamentare degli eletti e degli amministratori degli Enti territoriali.

      In presenza di deliberazioni parlamentari, di carattere sia collegiale che di singoli parlamentari, nei quali si deliberano contenuti che attribuiscono vantaggi personali sia di tipo economico quali emolumenti, benefit, sia di normative che permettano di accedere a contributi personali, familiari ed altre modalità dolose e comunque non appartenenti a normative di tipo generale per i cittadini, si vengono a concretizzare situazioni definibili come conflitto di interessi che a priori non garantiscono ai cittadini l’esercizio della loro libertà decisionale  nell’esclusivo interesse dei cittadini; si ritiene che tali atti debbano essere decisi dalla volontà popolare. tramite specifici referendum vincolanti. Si ritiene altresi che si ravvisa la presenza di interessi quando per legge venga statutariamente previsto il controllo amministrativo delle attività parlamentari e/o di enti territoriali, in tal caso la nomina di tali persone chiamate a fare la verifica, non possono essere oggetto di decisione da parte dei soggetti politici ed amministrativi sottoposti a tale verifica.

      Tale incarico potrà essere assegnato per un massimo di due mandati.

      La  verifica della presenza negli atti deliberativi di una condizione dei conflitti sopra evidenziate e peraltro non esclusivi, viene attribuita ad una sezione specifica della Corte Costituzionale, che deve essere chiamata ove possibile a sottoporre preliminarmente la valutazione della presenza di tali condizioni.

      A tutela dei cittadini, la stessa sezione potrà essere chiamata ad esprimersi in modo vincolante a fronte di ricorsi di merito. 

       

       

    • #5086 Score: 1
      Pasqualino Allegro
      Amministratore del forum
      4 punti

      Riporto un commento recuperato su fb…ma che rende molto pratica l’attualità e la gravità di questo punto, e non solo…:

      Perdonate, la stampa italiana fa capo a 4 editori: Agnelli, Berlusconi, Cairo e Caltagirone. Quella televisiva a Cairo, Berlusconi, Murdoch e partiti oggi nella maggioranza (RAI). Mi spiegate, con parole comprensibili, come accidenti pensate di avere un pensiero autonomo su qualsiasi argomento? Seriamente.

    • #5253 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Grazie dei commenti Pasquale.

      Ho integrato la tua proposta di modifica dell’abstract ( cancellare le parole: , “e meno deviata verso interessi particolari”.).

      Al commento in FB basta risondere che non siamo tanto scemi da :
      – leggere certi giornali e guardare le televisioni.
      – soprattutto , se capita di farlo … rarissime volte,  di ad ogni cosa che si legge o si sente  non ci si dimentica di permettere il ” Berlusconi … Agnelli … pagano perche’ mi si dica che …”.

    • #5254 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Caro Erminio,

      mi fa piacere che siamo d’accordo sul contenuto del punto.
      Ti devo pero’ pregare di fare in modo che sia omogeneo, come struttura del testo, agli altri punti nella descrizione.

      Dopo il titolo chi legge vorrebbe capire di cosa si tratta, non possiamo mettere un link come prima cosa.

      Nel tuo testo si capisce, ma solo leggendo la seconda parte.

      Raccomando di conseguenza di eliminare le parti:
      “Capo II.

      Art. 6

      Perche’ non sono chiare e sono dettagli legati alla legge.

      Chi legge deve poter capire senza aprire dei link.
      Quello lo puo’ fare poi,

      Ti pare ?

    • #5269 Score: 0
      Erminio Ressegotti
      Moderatore
      14 punti

      Caro Leo,

      il link é quello che anche tu hai messo in un precesente post del 14 marzo. perchè nel mio post non va bene ?

    • #5270 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Caro Erminio,

      Propongo di mettere per prima cosa l’ indicazione ” di cosa si tratra ” : chi legge vuole sapere di cosa qquello , poi gli aporofondimenti con anche magari un link ci possono stare . Ma sconsiglio di glio di mmetrere un link per prima cosa.

      Nessun abstract ( ne’ qui, ne’ altrove ) comincia in qquel modo.

       

    • #5271 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Caro Erminio,

      Propongo di mettere per prima cosa l’ indicazione ” di cosa si tratra ” : chi legge vuole sapere di cosa qquello , poi gli aporofondimenti con anche magari un link ci possono stare . Ma sconsiglio di glio di mmetrere un link per prima cosa.

      Nessun abstract ( ne’ qui, ne’ altrove ) comincia in quel modo.

      In sostanza propongo semplicemente che tu metta per prima quella che adesso e’ la seconda parte del testo

       

       

    • #5280 Score: 0
      Nicola
      Amministratore del forum
      4 punti

      Erminio, ad un tuo messaggio privato, rispondo :

      Io cambierei così, altrimenti non vedo come si possa capire la seconda parte.

      Il conflitto di interessi è una ineliminabile presenza all’interno della esperienza e comportamento esistenziale di ogni essere umano e non solo e per quanto attiene alle norme legislative e comportamentali di chi esercita una qualsiasi attività politica di rappresentanza dei cittadini sia a livello legiferativo/normativo, gestione del pubblico denaro, di utilizzo di strumenti di pubblico patrimonio e della vita sociale, per il principio di massima prudenza , si ritiene indispensabile ridurre al minimo la possibilità di dare al rappresentante politico tale opportunità.

      Ci sono situazioni facilmente identificabili che possono essere legiferate perché ciò venga impedito. Queste norme sono più o meno presenti nelle legislazione di molti stati del mondo.

      L’esperienza più consolidata e strutturata è presente in Svizzera, dove, sostanzialmente, tali decisioni vengono prese direttamente dai cittadini tramite referendum dedicati obbligatori, rispettando il dettato costituzionale che la sovranità  primaria appartiene al popolo che la esercita nelle modalità proposte ed approvate dallo stesso e inserite in Costituzione.

      In questo punto si analizza l’attuale testo in vigore che per il momento si basa su elementi che definiscono criteri di inammissibilità della candidature che, ovviamente ed implicitamente, si basa sulla presenza di conflitti di interesse, mentre non trova spazio una legislazione adeguata per risolvere conflitti di interesse nell’esercizio  della attività lefgislativa/amministrativa del politico eletto (ex candidato) durante l’esercizio del suo mandato.
      Si propone quindi una modifica integrativa del decreto in vigore del presidente.della repubblica di data 30-03 1957

       

       

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      • Questa risposta è stata modificata 3 anni fa da Nicola.
      • #5282 Score: 0
        Nicola
        Amministratore del forum
        4 punti

        Altra modifica:

         

        Il conflitto di interessi è una ineliminabile presenza all’interno della esperienza e comportamento esistenziale di ogni essere umano e non solo, anche per quanto attiene alle norme legislative e comportamentali di chi esercita una qualsiasi attività politica di rappresentanza dei cittadini sia a livello legiferativo/normativo, gestione del pubblico denaro, di utilizzo di strumenti di pubblico patrimonio e della vita sociale, per il principio di massima prudenza , si ritiene indispensabile ridurre al minimo la possibilità di dare al rappresentante politico tale opportunità.

        Ci sono situazioni facilmente identificabili che possono essere legiferate perché ciò venga impedito. Queste norme sono più o meno presenti nelle legislazione di molti stati del mondo. Per esempio, è illogico che chi è stato eletto possa legiferare sul sistema elettorale, sulle modalità della attività politica e sulla propria remunerazione, senza che si attivi un sistema di controllo esterno. 

        L’esperienza più consolidata e strutturata è presente in Svizzera, dove, sostanzialmente, tali decisioni vengono prese direttamente dai cittadini tramite referendum dedicati obbligatori, rispettando il dettato costituzionale che la sovranità primaria appartiene al popolo che la esercita nelle modalità proposte ed approvate dallo stesso e inserite in Costituzione.

        Gli strumenti di democrazia diretta che consentono ai cittadini di abrogare leggi o di proporne, sono gli strumenti efficaci per contrastare il conflitto di interessi. Quanto meno sono strumenti che inducono i legislatori a fare attenzione durante la legiferazione.

        In questo punto ( decreto ) si analizza l’attuale testo in vigore che per il momento si basa su elementi che definiscono criteri di inammissibilità della candidature che, ovviamente ed implicitamente, si basa sulla presenza di conflitti di interesse, mentre non trova spazio una legislazione adeguata per risolvere conflitti di interesse nell’esercizio della attività lefgislativa/amministrativa del politico eletto (ex candidato) durante l’esercizio del suo mandato.
        Si propone quindi una modifica integrativa del decreto in vigore del presidente della repubblica di data 30-03 1957

         

         

        • Questa risposta è stata modificata 3 anni fa da Nicola.
        • Questa risposta è stata modificata 3 anni fa da Nicola. Motivo: migliorie
        • Questa risposta è stata modificata 3 anni fa da Erminio Ressegotti.
        • Questa risposta è stata modificata 3 anni fa da Nicola.
    • #5287 Score: 0
      Giuseppe_F
      Partecipante

      Consiglio di aggiungere anche un altro aspetto fondamentale del conflitto d’interessi: quando un politico favorisce con leggi una importante realtà imprenditoriale ed in cambio viene successivamente assunto con carica importante in quell’impresa una volta terminato il mandato elettorale.

      Cito a proposito un breve passo di un articolo di Alessandro di Battista che tratta l’argomento in diversi articoli:

      “Un tempo si riteneva che il conflitto di interessi si sarebbe risolto legiferando sulle televisioni di Berlusconi. Oggi gli interessi in conflitto portati avanti da politici che diventano banchieri, consulenti che diventano ministri, ministri che vanno a lavorare in ENI o Finmeccanica, sono infiniti e, potenzialmente, molto più pericolosi.”

    • #5316 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Riprendo la modifica di Nicola, ed aggiungo la modifica prposta da Giuseppe:

      LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSE

      Proponiamo di impedire per legge che un politico possa favorire  una importante realtà imprenditoriale in cambio di vantaggi personali come per esempio il fatto di venir successivamente assunto con carica importante in quell’impresa una volta terminato il mandato elettorale.

      Il conflitto di interessi è una ineliminabile presenza all’interno della esperienza e comportamento esistenziale di ogni essere umano e non solo, anche per quanto attiene alle norme legislative e comportamentali di chi esercita una qualsiasi attività politica di rappresentanza dei cittadini sia a livello legiferativo/normativo, gestione del pubblico denaro, di utilizzo di strumenti di pubblico patrimonio e della vita sociale, per il principio di massima prudenza , si ritiene indispensabile ridurre al minimo la possibilità di dare al rappresentante politico tale opportunità.

      Ci sono situazioni facilmente identificabili che possono essere legiferate perché ciò venga impedito. Queste norme sono più o meno presenti nelle legislazione di molti stati del mondo. Per esempio, è illogico che chi è stato eletto possa legiferare sul sistema elettorale, sulle modalità della attività politica e sulla propria remunerazione, senza che si attivi un sistema di controllo esterno. 

      L’esperienza più consolidata e strutturata è presente in Svizzera, dove, sostanzialmente, tali decisioni vengono prese direttamente dai cittadini tramite referendum dedicati obbligatori, rispettando il dettato costituzionale che la sovranità primaria appartiene al popolo che la esercita nelle modalità proposte ed approvate dallo stesso e inserite in Costituzione.

      Gli strumenti di democrazia diretta che consentono ai cittadini di abrogare leggi o di proporne, sono gli strumenti efficaci per contrastare il conflitto di interessi. Quanto meno sono strumenti che inducono i legislatori a fare attenzione durante la legiferazione.

      In questo punto ( decreto ) si analizza l’attuale testo in vigore che per il momento si basa su elementi che definiscono criteri di inammissibilità della candidature che, ovviamente ed implicitamente, si basa sulla presenza di conflitti di interesse, mentre non trova spazio una legislazione adeguata per risolvere conflitti di interesse nell’esercizio della attività lefgislativa/amministrativa del politico eletto (ex candidato) durante l’esercizio del suo mandato.
      Si propone quindi una modifica integrativa del decreto in vigore del presidente della repubblica di data 30-03 1957

       

    • #5795 Score: 0
      caspiat
      Spettatore
      -2 punto

      Il conflitto di interessi – e lo confermate col livello di importanza che gli date – è una questione che va trattata a livello strutturale. Cioè di sistema.

      Se generalmente non viene affrontato nelle legislazioni internazionali, è perché i legislatori non hanno interesse a impedirlo.

      Siamo più intelligenti, se comprendiamo, che aspettarsi che i legislatori regolino il conflitto di interessi … è … metterli in conflitto di interessi!

      Lo spunto, che in Svizzera il popolo ha possibilità di intervenire è intelligente, ma si può fare meglio, includendo la questione sia nella Costituzione, sia nello scheletro organizzativo di un paese. Nel senso che, la struttura portante del sistema di un paese è organizzata per evitare il conflitto di interessi.

      Come si fa?

      Disponendo sin dal principio, che

      1) il legislatore supremo è l’assemblea civica, che legifera su tutto quello che causa conflitto di interessi al legislatore di professione (per esempio gli stipendi e i diritti dei legislatori!)

      2) Facendo una distinzione fra diritti di cittadinanza e diritti civici, i quali vengono acquisiti con un esame civico (regolarmente lo si ottiene per lezioni e esami sostenuti nelle scuole medie o medie superiori)

      e provvedendo a regolamentare l’esercizio dei diritti civici, sanzionando con la loro sospensione, chi si trova in conflitto di interessi. o chi ha ampiamente dimostrato di averli usato per interessi che ledono quelli della comunità. (Per fare un esempio: Chi ha votato Ruby egiziana potrebbe perdere permanentemente i diritti civici. La Meloni e Giorgetti e tanti altri sarebbero fuori per sempre!)

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