Ne parleremo con il costituzionalista Felice Besostri

il giorno 5 dicembre ore 21.30

al link https://meet.jit.si/piudemocraziaitalia
(accedere qualificandosi con nome e cognome; la riunione sarà registrata, per cui chi accede acconsente alla registrazione)
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Ci poniamo le domande:

– L’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri è la morte delle camere ?

– Solo il Presidente potrà legiferare con il governo o le camere avranno ancora tale prerogativa ?

– Si tratta della sola elezione diretta del Presidente del Consiglio previsto dalla nostra Costituzione nominato dal Presidente della Repubblica o invece di un Capo del Governo Primo Ministro rieleggibile senza limiti anche 4 volte cioè per un Ventenni ?

– Il premio di maggioranza è compatibile con la democrazia rappresentativa prevista dalla Costituzione ?

– La legge elettorale è costituzionale o incostituzionale, impedendo al cittadino di scegliere il proprio rappresentante e delegando al partito la scelta del candidato da eleggere ?

– Oggi le riforme costituzionali sono davvero a vantaggio dei cittadini o servono più a consolidare il potere di uno su tutti ?

– Auspicando di arrivare ad un referendum per la riforma Meloni, c’è democrazia quando al cittadino viene richiesto di votare un referendum senza essere adeguatamente informato con un Libretto Informativo come si fa in vari paesi democratici come: Svizzera, Taiwan, California, Germania ed altri ?

La camera dei deputati prima della riforma Meloni:

La camera dei deputati dopo della riforma Meloni:

Un pensiero riguardo “INCONTRO su Democrazia, Elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri, Legge Elettorale e Riforme Istituzionali.

  1. L’elezione diretta del Capo del Governo Primo Ministro (cominciamo a mettere in soffitta le parole Premier e Premierato non sono in Costituzione) e nel ddl cost. Casellati non è la questione principale e neppure la più importante, a mio avviso, ci sono elezioni popolari dirette di Capi dello Stato in democrazie rappresentative con forma di Governo parlamentare, ma se il Presidente del Consiglio dei ministri, grazie ad una legge elettorale, controlla la maggioranza assoluta delle due Camere e del Parlamento in seduta comune, anche se non rappresenta la maggioranza assoluta del corpo elettorale con una partecipazione almeno pari al 50% +1 degli aventi diritto, a meno che non si cambino gli art. 90 ( messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica e 83 Cost., elezione del Presidente della Repubblica da parte del Parlamento in seduta comune + 58 delegati regionali e 5 senatori a vita.
    Anche con i ddl cost. Renzi e Ceccanti non si evita che il PdCM sia la figura più importante tra gli organi al vertice del nostro ordinamento costituzionale che esautora il Parlamento con i decreti legge e i voti di fiducia a raffica e indebolisce la funzione del Presidente della Repubblica, che è suo ostaggio ovvero un suo burattino (se uomo) o una sua marionetta (se donna) e che a regime insieme determinano la composizione dei 2/3 della Corte costituzionale, che cesserebbe di essere organo di garanzia costituzionale delle leggi.

    avv. Felice Besostri

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