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    • #5243 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Per essere piu’ efficaci e meno dispersive le riunioni di qualsiasi collettività e’ bene che siano organizzate nel modo seguente:

      – si sappia la data e l’ora in anticipo, in modo da potersi organizzare per partecipare.
      – si conosca l’agenda ( = punti in discussione e gli scopi della discussione), anche quello in anticipo in modo da poter riflettere e prepararsi ad affrontare il tema in modo da esprimere il massimo di “intelligenza collettiva”.
      – e’ opportuno essere puntuali all’inizio della riunione in modo da ascoltare l’introduzione del tema o dei temi, senza che lo si debba ripetere poi.
      – all’inizio della riunione si legge l’agenda ed ogni punto dell’agenda e’ introdotto dicendo:
      ” Adesso si parla di … “, oltre ad una breve introduzione al tema ( fatta magari da chi ha proposto il tema).
      – chi non rispetta l’agenda e si mette a parlare d’altro, viene gentilmente invitato a stare zitto o eventualmente parlare del tema non in angenda al punto : ” Varie ed eventali” (in genere previsto in agenda alla fine di ogni incontro).
      – Alla fine della riunione e’ buona norma elencare le decisioni prese ed anche, se possibile, fissare la riunione successiva.
      – dopo la riunione, e’ importante redigere almeno uno dei seguenti “documenti scritti, relativi alla riunione” :
      – – Verbale (testo neutro -riproduce quello che ogni partecipante ha detto).
      – – Resoconto ( testo neutro – riassume quanto detto e soprattutto elenca le decisioni prese).
      – – Rapporto ( testo con commenti del partecipante, destinato ad altri che non erano presenti ed orientato a soddisfare i loro interessi e ragioni di conoscenza).

      Come ho gia’ detto, in alcuni paesi del mondo durante i corsi di lingua si hanno delle lezioni ed esercitazioni specifiche dal titolo: ” L’italiano  scritto ( o la lingua X) che affianca il parlato” ed in quelli si insegna a redigere: agenda … verbale … ecc ecc … : “testi scritti che affiancano il parlato”.

      In questi corsi di lingua oppure o/e anche nei corsi di educazione civica, si insegna a gestire le riunioni.

      Avendolo imparato a scuola, in quei paesi tutti danno poi per “scontati” e “assolutamente banali” i punti che ho elencato e che invece purtroppo altrove scontati non lo sono. In quei paesi poi la vita associativa e’ facilitata e resa efficiente dalla “buona educazione” di tutti.

      ( Nota forse curiosa, in alcuni paesi quello che da noi e’ il “Tema di italiano”, che porta via tanto tempo …, siccome e’ un genere letterario inesistente nella realta’ della vita , non lo si pratica ne’ lo si insegna a scuola. Salvo casi eccezialissimi. Al posto si insegna a scrivere i testi indicati qui sopra, oppure a scrivere un libro … o cose poi esistenti nel vivere reale).

      Grazie per l’attenzione.

    • #5396 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Per la riunione del 20.04.21,
      Come ODG suggerisco i 3 temi di discussione seguenti:

      1 – decisione sui criteri per decidere le attività e le discussioni.
      Seguito da un caso pratico:
      2 –  se e come affiancare la proposta del “Forum della societa’ civile” ( riunione di domenica 18-04).
      e da:
      3 – Presa di visione delle altre attività in corso ( e nostro impegno in sospeso).

      Qui di seguito anticipo le mie opinioni sui 3 temi
      1- A mio avviso va bene che ci siano  discussioni di approfondmento sui “punti di cambiamento”, e le vedo procedere in modo anche migliore di quanto mi aspettassi: per esempio la discussione sulle differenze tra “Quorum partecipativo” – “Quorum approvativo” mi e’ parsa opportuna: anche nel gruppo dei sostenitori mi pare sia stato utile il chiarimento.
      Nonostante l’ opportuna passione per la democrazia diretta, di cui il quorum puo’ presentarsi come dettaglio ( anche in Svizzera esiste il vincolo della “doppia maggioranza”), il chiarimento era opportuno.

      Pur restando attiva questa attivita’: “Approfondimento dei punti di cambiamento” propongo di:
      – orientarla il piu’ possibile a promuovere azioni e riflessioni su: ” come realizzare” ogni punto (lo sforzo di Nicola e’ gia’ evidetne in questo sendo e lo ringrazio per questo, ma dovremmo anche chiarirlo ai partecipanti).
      – anche a costo di adattare il nostro “calendario di discussioni”, ritengo occorra dare piu rilievo possibile ad azioni ed al sostegno di eventi come:

      – In Toscana lanciano le AC per il cambiamento climatico, ci era stato proposto di aderire, non abbiamo nemmeno discusso la proposta.
      –  Magi pare voglia sostenere le LIP … seguite dalle AC … seguite del voto popolare.
      – A Bolzano lanciano una petizione per la raccolta di firme via rete.
      – ECI sui vaccini

      Altre attività di cui siamo al corrente, ma non stiamo discutendo su come collaborare e cooperare sono:
      – a Roma stanno introducendo strumenti di DD.
      – a Milano vorrebbero anche … .

      Il nostro pregevole impegno nell’approfondire i “punti di cambiamento” non deve bloccare la nostra cooperazione con i gruppi, impegnati in attività pratiche e concrete.

      Nel fissare il calendario delle nostre discussioni ed attività, propongo di seguire il
      criterio seguente:

      – al primo posto il fare / cooperare con altri.
      – poi anche va bene il proseguire l’approfondire i punti.
      e:
      – approfondire per fare meglio, vale a dire: approfondire i punti privilegiando quelli che sono all’ ODG nel fare.
      Il che comporta:
      – fare meglio approfondendo.

      Per attribuire la priorità ai “punti sui cui cooperare” possiamo seguire un metodo di “classifica” simile a quello adottato per classificare i punti di cambiamento.

      Le “sotto domande” per la classifica potrebbero essere simili, ma diverse:
      – vantaggi per la collettivita’ derivnti dalla cooperazione (-1, 0, 1, 2).
      – facilita’ di realizzazione (-1, 0,1, 2, )
      … altre “sotto domande” se necessarie.

      Vedo bene anche una riflessione iniziale ( da fare con i gruppi), di presentazione del “Documento Fare il cambiamento” sul tema:
      – come si realizza il cambiamento.
      – come proseguire nell’approfondire i punti.

      2 – la proposta del “Forum della società civile” ritengo vada nel senso dell’ UNIRE I GRUPPI E CREARE UN MOVIMENTO PER LA DEMOCRAZIA. Ne testimonia il successo: l’idea si diffonde.

      Suggerisco di sostenerla. Per prima cosa mettendo a disposizione il nostro Forum ed il nostro sito, ed prendo nel corum una cartella di discussioni specifica.

      3- le attivita’ in corso ( quelle che mi risultano: non e’ escluso che ce ne siano altre) sono elencate qui sopra ( CA Riscaldamento, Magi … ecc) e sono elencate qui nel Forum:

      https://www.piudemocraziaitalia.org/forum/topic/elenco-proposte-azione-e-cooperazione/

      Prego tutti di tenere aggiornato l’elenco.

      Grazie per l’attenzione.
      A domani.

      • #5397 Score: 0
        Pasqualino Allegro
        Amministratore del forum
        4 punti

        Credo dovremmo pronunciarci anche sull’adesione o meno a questa iniziativa europea:

        Join our citizen assemblies and sign our manifesto for a more democratic Europe!

        The Citizens Take Over Europe coalition coalition, which we are proud members of, has published a Manifesto for a European citizens’ assembly: calling for an ambitious institutional reform to reshape the Europe of tomorrow. Read and sign the manifesto here.

        The coalition has now officially launched its Assemblies of Solidarity project. The project will enable engagement between EU citizens and the European Parliament.

    • #5399 Score: 0
      Giuseppe_F
      Partecipante

      Grazie Leonello, mi associo pienamente alla tua proposta di discutere come attuare i vari punti di FiC (per quanto mi riguarda, soprattutto i punti inerenti alla Democrazia Diretta che tanto a cuore mi sta)!

      Come ho già detto in precedenza, l’occasione è unica per “forzare” i parlamentari a dotarci degli studenti di DD (Referendum Propositivo Vincolante, Referendum obbligatorio, recall).  Quindi vorrei riproporre tale discussione nella riunione di domani e cercare di arrivare ad una decisione collettivamente soddisfacente per tutti. Senza il pragmatismo, FiC resterebbe un bel libricino teorico sulla democrazia. Del resto, la F sta per “Fare”

      • Questa risposta è stata modificata 2 anni, 11 mesi fa da Giuseppe_F.
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