Home Forums 3 – Strumenti di democrazia partecipativa. Assemblee dei cittadini

Visualizzazione 7 filoni di risposte
  • Autore
    Post
    • #2768 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Archivio dei link in “democrzia partecipativa” anche se a volte le assemblee possono avere fnzioni di democrazia deliberativa e anche diretta.

      Qui sul G1000 belga. (da tradurre).

      http://www.g1000.org/fr/manifeste.php?fbclid=IwAR3g_d4BZMJhE9rfJaPATnPLQwGu9UTi1Xwj09ddoLfzCxLagjiZoYl1zHE

    • #3105 Score: 2
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      <span style=”font-family: Verdana, sans-serif;”><b>Proposta di intervento sul tema:
      – Relazioni e sinergie tra Democrazia partecipativa e Democrazia diretta.</b>

      = = =
      Il contributo, che vorrei portare a proposito del tema, è basato soprattutto sulla mia esperienza di residente in Svizzera e membro di un consiglio comunale, dove ho avuto occasione di scoprire l’importanza delle assemblee cittadine (che qui sono assenti) per migliorare l’efficacia non solo della democrazia rappresentantiva, ma anche della democrazia diretta.
      Dopo avere constatato queste relazioni, ho presentato una mozione per l’introduzione delle assemblee cittadine (AC) nel mio comune. La mozione è stata approvata ed è attualmente allo studio in una commissione specifica, per definirne le regole applicative.

      Mi pare utile elencare, per prima cosa, alcuni aspetti e caratteristiche del sistema politico svizzero (presenti anche a livello Comunale).
      Del sistema politico svizzero infatti in genere si sa che è caratterizzato dall’esistenza della :
      1- democrazia diretta,
      in virtu’ della quale i decisori ( anche al livello comunale) non hanno il monopolio delle decisioni e sanno di non averlo. Della Democrazia diretta però purtroppo, spesso, ne vengono trascurate alcune particolarità e dettagli costitutivi molto importanti.
      </span>

      <span style=”font-family: Verdana, sans-serif;”>Meno noti ma altrettanto molto importanti e caratterizzanti del sistema politico svizzero sono :
      2- gli esecutivi collegiali : tutti i partiti fanno parte collegialmente dell’esecutivo. Questo fa si’ che non esista la nozione stessa di « maggioranza – opposizione ».
      3- Il sistema elettorale : gli elettori dispongono di preferenze anche disgiunte e poi anche di s-preferenze. Questo fa si’ che gli eletti siano e si sentano rappresantanti dei cittadini, più che « funzionari del partito ». Le aberrazioni del sistema rappresentantivo come « il voto di squarda » o « la disciplina di partito », altrove ricorrenti, sono eliminate alla radice, tanto che il consigliere che votasse sempre come la maggioranza del suo gruppo, finirebbe con il destare sospetti e fare brutta figura presso gli altri consiglieri.

      Ritengo che questi punti contribuiscano anche a creare l’ ambiente molto favorevole al dialogo e ad il clima di reciproco ascolto tra gruppi politici anche diversissimi.
      L’ambiente e gli atteggiamenti che vediamo nelle « dirette dal Parlamento », in Italia, sarebbero veramente ed assolutamente inimmaginabili nel mio consiglio comunale.
      Il Parlamento italiano mi pare uno « stadio » con risse tra « le curve ».
      Al confronto invece il nostro consiglio comunale somiglia un raduno di filosofi.

      Questi vantaggi sono ottenuti nonostante l’assenza, per il momento, delle « Assemblee cittadine » o altri stumenti di « democrazia partecipativa », che infatti purtroppo sono ancora in genere poco presenti in tutta la Svizzera. E questo contribuisce al fatto che, nonostate gli aspetti positivi e l’ambiente decisiona serio e costruttivo, di errori se ne facciano anche da noi. Alcuni episodi mi hanno dato l’occasione di notare che le « Assemblee cittadine » sarebbero molto utili anche da noi ( per cui la mozione che ho citato).

      Le assemblee cittadine (AC) infatti sono uno strumento di « riflessione collettiva » utile non solo ai rappresentanti per informarsi ed arricchirsi delle opinioni e dei commenti dei cittadini e quindi per prendere decisioni migliori.
      Ma le AC servono anche ai cittadini per essere informati ed, eventualmente, « lanciare iniziative » ( raccogliere firme per referenudm o per delibere di iniziativa popolare) e correggere evnetuali errori dei consiglieri.

      L’episodio, non l’unico ma il principale, che mi indusse a considerare l’opportunita’ di introdurre le assemblee cittadine fu una decisione che prendemmo in Consiglio, votata all’unanimita’ da tutti noi consiglieri. La decisione perseguiva un obiettivo concreto e largamente condiviso sia dai consiglieri che dai cittadini, ma era veramente sbagliata nel modo di risolvere il problema. La criticammo nelle commissiomi ed in Consiglio ed anche i cittadini la criticarono molto quando ne vennero a conscienza, ma nè ai consiglieri come nemmeno ai cittadini erano evidenti le possibli alternative.

      In Consiglio si adottarono dei « leggeri correttivi » insufficienti a rissolvere i difetti. Una volta approvata, nessuno dei cittadini arrivo’ a lanciare un referendum per abrogarla per la stessa ragione per la quale noi Consiglieri l’avevamo votata :
      – anche i cittadini , esattamente come noi consiglieri, non avevano avuto il modo e l’opportunita’ di rendersi conto di eventuali alternative possibili.

      Invece una « assemblea cittadina » , nella quale :
      – fossero state presentate tutte le soluzioni possibili.
      – fossero state discusse, e commentate da cittadini interessati, alla presenza dei consiglieri (obbligati a partecipare come ad una normale riunione del Consiglio).
      – Una discussione informativa, anche senza decisione finale, darebbe stata utilissima.

      Sarebbe servita sia ai consiglieri che ai cittadini ad avere un « panorama «  delle soluzioni al problema.
      Forse in quel caso, noi consiglieri averemmo bocciato la proposta dell’esecutivo, conoscendo le alternative possibili.
      Oppure i cittadini, conoscendo anche loro le alternative possibili, avrebbero abrogato una delibera sbagliata.

      L’episodio è minimo, ma può essere utile per chiarire, l’importanza e la sinergia tra democrazia partecipativa ( assemblee cittadine), democrazia rappresentativa (il consiglio) e democrazia diretta.
      Lo chierirei, con maggiori dettagli, nell’intervento che vi propogo per la prossima riunione di Venerdi’.

      </span>

      • #3107 Score: 1
        Pasqualino Allegro
        Amministratore del forum
        4 punti

        Favorevole a rendere questo contributo come caso pratico concreto e rafforzativo del legame fortemente complementare di uno strumento quali sono le AC e gli altri strumenti di DD citati e già in applicazione a partire dai Comuni svizzeri

    • #3106 Score: 1
      Luca Raiteri
      Moderatore
      2 punti

      Mi sembra un ottimo intervento con  esempio Leo Zaquini: democrazia rappresentativa,partecipativa e diretta non solo non sono in antitesi ma sonono auspicabili per una più vera democrazia. Aggiungerei che a

      livello nazionale per la Lip Assemblee

      dei Cittadini in futuro il cerchio si chiuderebbe se riuscissimo ad abbinarvi far seguire la possibilitá di referendum deliberativo (vincolante) sull’out put (risultati) della Assemblea.

      Luca Raiteri

    • #3109 Score: 0
      Nicola
      Amministratore del forum
      4 punti

      Mi piace come la hai esposta.

      Va benissimo. se devi mansare mail, ai anche il mio appoggio.

       

      Mi piacerebbe sapere prima cosa devi dire a voce, sono molto curioso. 😛

       

      Nicola

    • #3110 Score: 0
      Luca Raiteri
      Moderatore
      2 punti

      Pasquale

      Luca Raiteri:
      Forse mi sono espresso male. Le AC di estratti a sorte dopo la necessaria e lunga fase informativa e di consultazione degli esperti deliberano /producono un out put / risultato.Se questo risultato però sia vincolante o meno per il Parlamento dipende da come sono impostate .
      La Lip di Nannoni/Staderini /Eumans essendo legge di rango ordinaria e non costituzionale non può chiedere il vincolo.
      In Polonia invece mi pare di ricordare che il vincolo esista.

      Nannoni diceva che secondo lui é difficile che il Parlamento possa rifiutare l’out put della AC essendo un processo pubblico non farebbe una buona figura.
      Io sarei date esperienze pregresse locali e non meno ottimista…perciò auspico che si possa far seguire alle AC un referendum confermativo modello Svizzero. Sarebbe mi sembra la quadratura del cerchio cui si riferiva Leo : democrazia rappresentativa,partecipativa e diretta.
      Dato anche che gli argomenti delle AC possono coincidere con quelli del referendum confermativo Svizzero: temi di massima importanza o costituxionali e per cui gli eletti si sono dimostrati incapaci di legiferare o legiferare bene , cambiamento climatico ,leggi elettorali ,e adesso misure Corona virus

    • #3111 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Cari amici,

      grazie dei vostri commenti.
      Cerco di rispondere alle domande / commenti :

      – il testo qui sopra non dice tutto.
      Il caso specifico dell’esempio è un dettaglio, lo descriverei poi a voce (se mi faranno parlare).

      Ve lo anticipo qui di seguito.
      E’ l’episodio che racconto anche nel mio libretto “la democrazia diretta vista da vicino” a Pag 124 capitoletto “Un errore di decisione”.
      Si doveva decidere di costruire un ascensore per arrivare alla stazione ferroviaria (che qui e’ “in alto”).
      Il progetto era una PUTTANATA PAZZESCA, ma mancavano indicazioni sulle “alternative” , per cui con un emendamento si cercava di rimediare con degli “abbellimenti” . Ero stato io stesso autore dell’emendamento, di cui poi mi ero pentito dato che aveva contribuito a fare passare il progetto di fatto “incorreggible”.
      I cittadini, quando vennero esposte le “sagome” ( in Svizzera ogni costruzione esige che prima di essere reallizzata se ne mostrinlo le sagome … con dei leggeri profilati al posto della futura struttura,  in modo che si veda cosa e’ e chi vuole possa fare “ricorso”), la gente ti fermava per strada e ti chiedevano: “Ma che Kazz …ta  avete deciso di costruire?”.

      Ma nessuno si e’ messo a raccogliere firme per abrogare: per la stessa ragione per la quale noi avevamo votato la “puttanata”: l’ascensore serve !.

      Avevo anche seriamente pensato di lanciare io un referendum per abrogare una delibera che avevo votato. Ma  non l’ho fatto anche perche’ un amico mi ha detto che aveva scritto alla Confederazione e che l’ Ufficio federale della cultura sarebbe forse intervenuto.

      Come infatti avvenne.
      Adesso l’ascensore c’e’, ma e’ diverso: e’ stato rifatto il progetto.

      = = =
      Ma, a parte questi dettagli, mi pare importante:

      – mettere in evidenza che alcuni aspetti della democrazia solo rappresentantiva ( maggioranza – opposizione / parlamento che non discute … , ben criticati durante la riunione di venerdi scorso),  sono risolti soprattutto mediante altri strumenti:
      – governi collegiali.
      – sistemi elettorali meno-partitici
      … .
      Metterei in evidenza che la Democrazia Partecipativa DP (le AC, anche se solo “informative”) e’ un utile contributo sia per il buon funziamento della D-Rappresentantiva DR ed anche della D-Diretta DD.

      Dove vivo la DD gia’ esiste, non avrebbe senso proporre di introdurla. Ma manca la DP
      e questo pone dei problemi, come nell’esempio (che non e’ il solo).

      In Italia porporrei che le AC svolgano per prima cosa il loro compito da “DP – partecipativa” perche’ è quello specifico ed ha comunque importanza , sebbene sia limitato.

      Eventualmente, alla conclusione del processo DP di una AC, i partecipanti potrebbero “prendere l’iniziativa” e, magari (con procedure da definire),  chiamare al voto popolare (DD).

      Ma suggerirei di tenere separate le due fasi, perche’ : DP, DR e DD servono tutte e tre.

      = = =
      Occorre tenere presente che la DD “fa paura” anche ad alcuni sinceri democratici ( faro’ l’elenco delle “paure ricorrenti”, come promesso).

      Anche tra i presenti alla riunione di venerdi’ scorso so bene che di “non favorevoli alla DD” ce ne erano ( … non faccio nomi), anche se durante la riuione stessa il problema non e’ emerso in modo “eclatante” . Lo si percepiva pero’ dal fatto che durante la discussione nessuno ha mai ha osato pronunciare il vocabolo “Democrazia diretta”.
      Sebbene la discussione vi si avvicinasse molto.

      Ne parliamo magari anche martedi’

    • #3224 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti
    • #3524 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti
Visualizzazione 7 filoni di risposte
  • Devi essere connesso per rispondere a questo topic.