Home Forums 2 – Strumenti di democrazia diretta. Argomenti di chi e’ contrario alla DD

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    • #3096 Score: 1
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Gli argomenti, obiezioni di chi è contrario alla Democrazia-Diretta-Moderna, sono:

      1 – Cittadini impreparati / influenzati dai media

      2 -Presume di dover « votare su tutto »

      3 -In contrasto con la democrazia rapresentativa

      4 -Manca la « mediazione » : si vota Si o No

      5 -Pochi infuenti otterrebbero leggi (quorum)

      6 -Presume sia « Plebiscito » / legame col fascismo

      7 -Se comunque la democrazia non sara’ mai “perfetta”, a cosa puo’ servire la democrazia diretta ?

      = = =
      Propongo le risposte a queste obiezioni, qui di seguito.

    • #3099 Score: 1
      Luciano Grandis
      Partecipante
      2 punti

      Effettivamente tutte queste motivazioni le sentii a Torino ad un dibattito tra Fraccàro ed un senatore (?) PD. Grazie Leonello, bella sintesi.

    • #3102 Score: 1
      Pasqualino Allegro
      Amministratore del forum
      4 punti

      La Democrazia perfetta non esiste=perchè parlare di Democrazia Diretta?

    • #3112 Score: 1
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Grazie Luciano del commento.
      = = =
      Caro “segretario” ( ma non so chi tu sia … ), condivido il fatto che “la democrzia perfetta non esista” (anche perche’ se lo fosse in un istante, l’stante dopo la realta’ sarebbe diversa …e le forme della democrazia si dovrebbero adeguare alla realta’ … e cosi’ via ).
      Ma  non capisco il tuo commento. Forse e’ una proposta di “punto aggiuntivo”?

      Comunque parliamo di democrazia diretta moderna perche’ è un correttivo della democrazia rappresentantiva.

      = = =
      I punti che avevo elencato dovevano pero’ servire come traccia per elencare le obiezioni .
      Cosa che non ho ancora fatto.
      Provvedo.

      = = =
      1 Cittadini impreparati / influenzati dai media

      L’obiezione è normalemente fatta da chi ignora l’esistenza del:
      1-1- “Libretto delle votazioni”.
      1-2- libretto che ti arriva a casa un mese prima.
      1-3- voto esprimibile durante molte settimane (non “solo la domenica xxx”).

      A chi obietta che “tanto   cittadini non leggerebbero” e se leggessero “non capirebbero”, suggerisco obiettare:
      1-4- votare sulle cose e’ molto piu’ facile che eleggere partiti o persone: gli argomenti sono conoscibili e si prestano piu’ facilmente ad essere oggetto di riflessione.

      1-5- Citare Berlinguer, nel “la questione morale”:  ” Confronti il voto che gli italiani hanno dato in occasione dei referendum e quello delle normali elezioni politiche e amministrative. Il voto ai referendum non comporta favori, non coinvolge rapporti clientelari, non mette in gioco e non mobilita candidati e interessi privati o di un gruppo o di parte. È un voto assolutamente libero da questo genere di condizionamenti. Ebbene, sia nel ’74 per il divorzio, sia, ancor di più, nell’81 per l’aborto, gli italiani hanno fornito l’immagine di un paese liberissimo e moderno, hanno dato un voto di progresso. Al nord come al sud, nelle città come nelle campagne, nei quartieri borghesi come in quelli operai e proletari. Nelle elezioni politiche e amministrative il quadro cambia, anche a distanza di poche settimane.”.

      1-6 –  Occorre favorire l’astensione per chi e quando non fosse convinto del voto (per questo e’ importante che non ci sia quorum, che attribuisce il potere legislativo agli astensionisti).
      1-7- Occorre favorire il rifiuto del “voto gregario” (voto per simpatia – antipatia”).

      1-8- se i punti 6 e 7 non bastano puo’ essere utile citare l’idea del “voto pesato” ( a volte non piace, ma puo’ essere utile mezionarla):
      Per rendere “obbligatorio” il comportamento dei punti 6 e 7 ( che in alcuni paesi, dove la democrazia diretta eiste da tempo, si’ e’ diffuso come “comportamento comune”) si puo’ introddurre un questionario, di una decina di domande estratte a sorte tra un numero piu’ grande.
      Chi vota oltre al voto deve introdurre nella scheda il questionario compilato, che attesta la preparazione dell’elettore sul tema del voto.
      Chi risponde correttamente al 50% delle domande, avra’ un voto che vale 0,5.
      Solo chi risponde a tutte le domande avra’ un voto che “pesa” 1.

      Commenti aggiuntivi al “voto pesato” (che in genere per altro “desta scandalo”, occorre ricorrere a questo argomento solo in circostanze particolari) :
      – servirebbe anche a ridurre il pericolo del “voto di scambio” presente in caso di voto per posta o elettronico.

      – il voto pesato potrebbe / dovrebbe anche essere esteso ai rappresentanti in pparlamento / consigli: votano si dettatura del partito, senza conoscere il contenuto di quello che votano. E lo fanno  anche piu’ di quanto facciano i cittadini.

      = = =
      Grazie dei vostri commenti / suggerimenti / altri argomenti.

      Proseguiro’ con i punti successivi

    • #3113 Score: 0
      Pasqualino Allegro
      Amministratore del forum
      4 punti

      Leo l’account “segretario” corrisponde a me (Pasquale)…il punto si…lo proponevo come aggiuntivo agli altri…

      • #3117 Score: 0
        Nicola
        Amministratore del forum
        4 punti

        Ciao Pasquale, ti invito ad usare la funzione “segretario, solo per post ufficiali.

         

        Io uso sempre Nicola per i mie post e per ora, non ho mai dovuto usare “portavoce” .

         

        Se lo userò, è per risposte ad esterni in modo ufficiale, dopo che ci siamo accordati sulla risposta, se non è un si o no.

         

        Nicola

        • Questa risposta è stata modificata 3 anni, 11 mesi fa da Nicola.
    • #3114 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Caro Pasquale,

      Non saprei bene come argomentare e formulare la critica che proponi di aggiungere.

      I punti che avevo elencato sopra, per me sono “promemoria” di argomenti che ho bene presenti per averli sentiti diverse volte e che mi propongo di esplicitare e commentare come ho fatto, per il momento, solo per il primo deipunti.

      Avrei delle difficolta’ ad esplicitare il punto che propo di aggiungere.
      Mi dai una mano tu ?
      Grazie

      = = =
      PS – Idea di modifica del Forum – penso che sarebbe utile che i partecipanti alle discussioni possano partecipare con un loro nome, riconoscibile.

      • #3119 Score: 0
        Nicola
        Amministratore del forum
        4 punti

        Leonello,

        il nome è chiaro, è sul lato sinistro del messaggio.

         

        Cmq, si può anche firmare, volendo, ma non è obbligatorio.

         

        Nicola

    • #3129 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Proseguo nel trovare / indicare risposte alle obiezioni / perplessità:
      = = =
      PUNTO 2:
      2 – Presume di dover « votare su tutto »

      Con gli strumenti della democrazia-diretta-moderna:

      – leggi di iniziativa popolare a voto consiliare,
      – leggi di iniziativa popolare a voto popolare,
      – referendum abrogativo,
      – referendum obbligatorio,

      I rappresentanti perdono il monopolio del potere legislativo, loro lo sanno e al momento del decidere sanno e tengono ben presente che “i cittadini potrebbero prendere l’iniziativa” ed abrogare quello
      che loro hanno deciso, o decidere cose che loro non hanno deciso, ne’ hanno proposto di decidere.
      La coscienza di questo fatto e’ ben presente anche alle lobby, le quali sanno che “comperarsi i partiti” non basta … il loro compito diventa ben piu’ difficile.

      Questi risultati hanno ricadute positive SU TUTTE LE DECISIONI prese dagli organi della democrazia rappresentativa ma non esigono affatto che i cittadini  debbano “votare su tutto”.
      Un esempio quantitativo, dall’esperienza personale nel mio comune di residenza: noi consiglieri decidiamo circa 50 delibere ogni anno. Nell’arco dei 20 anni quindi sono state prese circa 1’000 decisioni.
      In questo periodo di tempo cittadini, a livello comunale, hanno “preso l’iniziativa” in 8 occasioni.

      Ma posso assicurare che il fatto che i cittadini possano prendere l’iniziativa ha influenzato tutte le decisioni prese.
      A livello cantonale e federale e secondo i comuni ed i cantoni i rapporti numerici possono essere diversi, ma in ogni caso il numero dei referenudm e delle iniziative e’ sempre decisamente molto inferiore che non quello quello delle decisioni prese dall’organo legislativo, ma le ricadute positive concernono il lavoro complessivo dell’organo legislativo e la natura stessa dei partiti.

      Occorre non confondere la democrazia-diretta-moderna, con la democrazia-diretta-medioevale.

      Forse e’ utile un riferimento storico.
      Effettivamente, nell’antichità, in moltissimi piccoli comuni soprattutto del nord Italia ( ma anche in altri paesi europei) tutte le decisioni venivano prese per alzata di mano dai cittadini (maschi), riuniti in piazza.
      Queste assemblee con potere legislativo, avevano nomi diversi: “Agora'” ” Parlamentum” “Concio” … .
      La Democrazia-diretta-medioevale è arrivata in Svizzera nel 13° secolo probabilmente dal nord Italia.  A livello cantonale, è presente in solo 2 cantoni: Appenzel-interno e Glarus e le assemblee si chiamano : Landsgemeinde.
      Questa è la “democrazia diretta medioevale” che non affianca, ma sostituisce e rimpiazza la democrazia rappresentativa la quale non esiste proprio.

      Questa forma di democrazia diretta, ha dimostrato nella pratica e nella storia i suoi limiti ed i gravi difetti:
      – in cittadini non possono prendere tutte le decisioni necessarie per il vivere collettivo (oggi, tra i vari livelli, sono diverse centinaia all’anno).
      di consenguenza:
      – la democrazia diretta medioevale rafforza l’importanza ed il potere dell’esecutivo.

      Per questo, appena i piccoli comuni italiani sono diventati un po’ piu’ grandi dalla “democrazia-diretta-medioevale” sono passati, in modo sistematico, alle “Signorie”: il “capo dell’esecutivo”, che di fatto gia’ decideva su tutto o quasi,  si e’ autoproclamato Re: dalla democrazia diretta alla monarchia.
      Persino la lingua italiana incorpora la critica alla democrazia-diretta-medioevale:  il vocabolo “concionare” ha un significato fortemente negativo, per dire “discorsi retorici e altisonanti” (Traccani).

      La democrazia-diretta-moderna al contrario “affianca e non sostituisce la democrazia rappresentantiva … e la risana” ( Andreas Auer, direttore del <span id=”sommario_cut”>(Centro di Ricerca sulla Democrazia diretta- professore presso l’Università di Zurigo)</span>.

      La democrazia-diretta-moderna ha una origine ed una storia ben diversa: nasce durante la rivoluzione francese ( proposta da Condorcet inclusa nella Costituzione del ’93, detta: “Montagnarda”. Mai entrata in vigore ). Viene adottata in Svizzera durante un lungo processo, soprattutto sviluppatosi tra gli anni  1831 – 1891.

    • #3170 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      PUNTO 3
      3 -In contrasto con la democrazia rappresentativa

      = = =

      Come gia’ citato:
      La democrazia-diretta-moderna  “affianca e non sostituisce la democrazia rappresentantiva … e la risana” ( Andreas Auer, direttore del Centro di Ricerca sulla Democrazia diretta- professore presso l’Università di Zurigo).

      Altre considerazioni:

      – Occorre non confondere la democrazia-diretta-moderna, con la democrazia-diretta-medioevale, nella quale effettivamente l'” agora” o il “Concio” dei cittadin in piazza, sostituiva l’organo legislativo.

      – il voto popolare interveniene un numero linitato di volte (decisamente meno del 10%) , ma influenza beneficamente tutte le decisioni.

      – la perdita del “monopolio del potere legislativo” (detento dai partiti) ha gli effetti seguenti:
      A- – rende i rappresentanti piu’ liberi dai partiti ed elimina il vincolo di mandanto, che di fatto si instaura: “perche’ votare come vuole il partito se magari poi i cittadini possono prendere l’inziativa”? IL rappresentante resta e si sforza di restare rappresentante dei cittadini, non funzionario del partito.
      B- – rende piu’ difficile il lavoro delle lobby. non basta piu’ “comperarsi il partito” ( o il suo bos),
      C- –  risana i partiti, che restano meno sottoposti alla pressione delle lobby.

    • #3171 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      PUNTO 4.

      4 -Manca la « mediazione » : si vota Si o No

      = = =
      Effettivamente al momento del voto popolare, le opzioni possibili sono solo SI o NO.
      Ma quello e’ solo l’atto finale del processo decisionale, durante il quale il processo di mediazione invece e’ arricchito dalla presenza del “pericolo” che i cittadini “prendano l’iniziativa”.

      Infatti la democrazia diretta produce come effetto una maggiore attenzione da parte del legislatore, il quale interpella per OGNI LEGGE e preventivamente non solo le “minoranze parlamentari” ma anche le associazioni, i gruppi di interesse, le rappresentanze delle categorie … ecc ecc che potrebbero “prendere l’iniziativa”.
      La presenza di strumenti di democrazia diretta rafforza la fare di mediazione, in occasione di OGNI atto legislativo.

      Inoltre, se comunque i cittadini prendono l’inziativa e propongono una legge, l’organo legislativo ha la possibilita’ di fare una CONTRO PROPOSTA che rappresenta la mediazione possibile.

      Proposta e contro-proposta passano entrambe al voto dei cittadini
      I cittadini possono votare:

      SI – NO ( a favore della proposta e contro la contro-proposta):
      NO – SI ( a favore della contro-proposta).
      SI – SI ( a favore del cambiamento, indifferente mente se come previsto dalla proposta o dalla contro proposta).
      NO – NO ( contro il cambiamento, a favore dello stato attuale).

      Il caso svizzero dimostra che nella stragrande maggioranza dei casi i cittadini scelgono la contro-proposta

    • #3172 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      PUNTO 5
      5 -Pochi influenti otterrebbero leggi (quorum)

      = = =
      L’argomento e’ sostenuto da chi presume che un voto popolare possa restare “ignoto” alla maggioranza dei cittadini e che “gruppi di pressione” possano mobilitare i loro adepti che, da soli, si recherebbero al voto determinando l’esito.

      Ovviamente il pericolo che “pochi diffondono l’informazione solo agli adepti”, va contrastato con una larga pubblicita’  UFFICIALE della imminenza del voto e dei suoi contenuti.
      Anche per questo serve il “libretto delle votazioni”.

      L’esempio svizzero, dice che la spedizione a casa di ogni elettore del “libretto delle votazioni” ed il materiale di voto rende ben trasparente  la votazione.

      Inoltre il voto non si esplica in “una giornata”, …  la domanica …  ma la schede elettorali possono essere consegnate nei locali pubblici ( comune … o anche uffici di polizia … ) durante due settimane almeno di tempo.

      I sostenitori della obiezione esigono, quanto meno, un ” quorum” il quale per altro snatura il voto dei partecipanti (soprattutto quando esigesse una percentuale troppo elevate), infatti il quorum:
      – attribuisce il potere legislativo a chi si astiene.
      – impedisce l” astensione intelligente” di chi, sentendosi impreparato sull’argomento, preferisce “fare decidere agli altri” ritenendo (correttamente) che ” e’ meglio non votare che sbagliarsi a votare”.

      Piuttosto che non un “quorum”, risulta piu’ efficace il sistema della “doppia maggioranza” ( sempre sull’esempio svizzero), in virtu’ del quale il voto deve ottenere non solo la maggiornaza numerica dei partecipanti al voto, ma quaesta maggioranza deve essere anche distrubuita sulla maggioranza del territorio:
      Nel caso svizzero occorre, oltre alla maggiornaza numerica degli elettori, che nella maggioranza dei cantoni venga ottenuta la maggioranza.
      In Italia questo meccanismo potrebbe riprodursi a livello regionale.

      In questo modo, non sarebbe sufficiente una capacita’ di influenza locale, ma  l’eventuale gruppo – di – pressione dovrebbe disporre di una influenza in tutte le regioni.

    • #3173 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      PUNTO 6
      6 -Presume sia « Plebiscito » / legame col fascismo

      = = =
      I coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale, ha anche l’effetto positivo di “coinvolgere” i cittadini stessi e la decisione presa è rafforzata dal consenso ottenuto e dalla maggiore credibilità.

      Per questo anche alcuni “dittatori intelligenti”, a partire da Napoleone (che ne fu l’inventore), usarno lo strumento del “Plebiscito” che per altro non e’ un vero strumento di democrazia diretta, dato che l’iniziativa di chiamare al voto popolare non appartiene ai cittadini ma al governante stesso.

    • #3174 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      PUNTO 7
      7 -Se comunque la democrazia non sara’ mai “perfetta”, a cosa puo’ servire la democrazia diretta ?

      = = =

      La democrazia-diretta- moderna migliora la democrazia rappresentantiva, migliora i rappresentanti, migliora il rapporto tra i rappresentanti ed i partiti, riduce il lobbismo ed i difetti dei partiti,  migliora il rapporto tra i cittadini e le leggi rafforzando la credibilità delle leggi stesse e quindi il loro rispetto da parte dei cittadini, migliora i cittadini stessi e ne aumenta la coscienza sociale e la comptenza e la serietà politica, migliora la coesione sociale.

      La democrazia-diretta-moderna, come tutti i  sistemi politici e sociali, fa parte di quegli insiemi detti ” sistemi  complessi” nei quali diversi risultati sono deteminati da diversi fattori e da loro interazioni.

      La riposta di questi sistemi alle sollecitazioni e’ sempre di forma “probabilistica” : i risultati non sono solo “sempre l’ottimo-possibile”, ma il “probabilmente migliore”.

      Puo’ capitare che alcune persone ( soprattutto in certi contesti culturali) possano trovare difficile capire la nozione di “probabilmente migliore”,  della realta’ dei “sistemi complessi” e di cosa sia il “vantaggio probabile”.
      La spegazione in quel caso necessita di una trattazione più che altro filosofica per la rimozione dei retaggi culturali che fanno loro attribuire valore alle ” verita’ assolute”, più che non una illustrazione dei vantaggi e dei possibili inconvenienti della democrazia – diretta – moderna.
      Per aiutarli a  capire forse (oltre alla trattazione filosofica, che spieghi cosa sia un sistema complesso, e come se ne possono misurare i vantaggi, trattazione che pare inopportuna qui), si potrebbe sintetizzare loro il tema con l’argomento:

      – caro amico che aspiri alla perfezione “assoluta”, supponi di soffrire a causa di una malattia (la malattia esiste veramente e si chiama: “partitismo” consistente nel fatto che chi egifera lo fa per il bene del partito e non per il bene della collettività), il medico ti raccomanda una medicina che ha prodotto benefici effetti in tutti i casi precedenti. La “perfezione” evidentemente sarebbe “non essere ammalati”  e quindi non avere bisogno di medicine.
      Ma tu prendresti la medicina o continueresti a soffrire, perchè la medicina non e’ “la perfezione”?

      Forse questo argomento puo’ aiutare.

    • #3324 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Come si era deciso , ho raccolto i punti in un unico testo.

       

      https://www.meetup.com/it-IT/l-officina/messages/boards/thread/52820399#132580668

       

      Poi lo trasferisco qui .

      Non l’ ho fatto subito perche il sito era inagibile per diverse ore, ieri .

    • #3368 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Ecco qui di seguito il testo (con le modifiche nella prefazione).
      Ho aggiunto anche il link al “libretto”.

    • #3369 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Esaminiamo le obiezioni alla « democrazia diretta »

      La democrazia diretta, desta a volte perplessità anche tra persone di convinzioni sinceramente democratiche ed anche tra alcuni di coloro che ritengono che la democrazia rappresentativa, da sola, abbia dei limiti che andrebbero superati, come il « partitismo » consistente nel decidere mirando agli interessi del partito e non agli interessi della collettività.
      L’espressione stess
      a « democrazia diretta » dispiace a molti, quel « diretto » pare eccessivo, come invadente e persino un po’ prepotente. Ma, oltre a questo aspetto linguistico, su questa forma di democrazia esistono delle perplessità alle quali ci pare opportuno dare delle risposte e chiarimenti.
      Raccogliamo qui di seguito quelle che ci paiono le obiezioni più ricorrenti alla « democrazia-diretta » e, nel seguito, cerchiamo di fornire delle risposte ad ognuno dei punti.
      Ecco l’ellenco delle obiezioni :

      1 – Cittadini non sono all’altezza, sarebbero influenzati dai media.

      2 – La democrazia diretta implica di dover votare su tutto.

      3 – La democrazia diretta è in contrasto con la democrazia rappresentativa.

      4 – Manca la « mediazione » : si vota solo Si o No.

      5 – Pochi infuenti otterrebbero leggi (serve almeno un quorum).

      6 – E’ un « Plebiscito », ha un legame col fascismo

      7 – Se comunque la democrazia non sarà mai “perfetta”, a cosa può servire la democrazia diretta ?

      Speriamo che chi prova scetticismo nei confronti della democrazia-diretta ritrovi le sue perplessità in alcuni di questi punti. In caso contrario lo preghiamo di informarci eventualmente usando il forum del sito di Piudemocraziaitalia:
      https://www.piudemocraziaitalia.org/forum/topic/argomenti-d-chi-e-contrario-alla-dd/
      Aggiungeremo volentieri l’argomento aggiuntivo nella nostra lista, e lo prenderemo in cosiderazione.

      Se invece chi nutre perplessità sulla democrazia diretta e trova una corrispondenza con la sua perplessità e convizione in almeno uno dei punti elencati, anche se espressi sinteticamente, allora lo preghiamo di leggere la « Premessa » qui di seguito e l’argomentazione al punto corrispondente alla sua perplessità.
      Vorremmo fare chiarezza su che cosa sia la « democrazia-diretta » e, più precisamente la « democrazia-diretta-moderna » dato che è di certo lo strumento più potente per contrastare gli inconvenienti della democrazia solo rappresentativa.
      = = =

      PREMESSA.

      Perchè parliamo di « democrazia-diretta-moderna » ? In cosa consiste ? Perchè l’aggettivo « moderna » ?
      Precisiamo che l’espressione è quella corrente a livello internazionale, ed è adottata dall’associazione internazionale che la promuove nel mondo ( il « Global forum on modern direct democracy »). Questa forma di democrazia designa l’insieme di strumenti di « democrazia diretta », che sono:

      – i referendum facoltativi abrogativi (votazioni popolari indette al seguito di raccolta di firme, per l’eventuale abrogazione di leggi).
      – i referendum obbligatori (indetti
      obbligatoriamente in base a contenuti specifici e particolari di certe leggi o delibere per la loro ratifica).
      – le leggi (o le delibere) di iniziativa popolare a voto parlamentare (o consiliare).
      – le leggi (o le delibere) di iniziativa popolare a voto popolare.

      Occorre notare che questi strumenti consentono ai cittadini di intervenire nel processo legislativo. Ed in questo si caratterizza la « democrazia diretta » : nell’avere un carattere legislativo e quindi « vincolante ». Anche altri strumenti quindi possono, in condizioni date, assumere o evolvere questa forma. E’ il caso di certe « asseblee cittadine » che di per sè sarebbero solo strumenti di reciproca informazione e riflessione tra rappresentanti e cittadini, ma a volte (per esempio se il consenso supera una certa soglia), la decisione presa in assemblea risulta vincolante per l’organo rappresentativo.
      Questi strumenti, nell’uso e nella applicazione moderna, affiancano ma non eliminano nè sostituiscono la democrazia rappresentantiva. Pur nella loro applicazione, in genere saltuaria ed eccezionale anche quando eventualmente frequente, eliminano il fatto che il potere legislativo venga detenuto da qualcuno o da qualche ente in forma monopolistica.
      Il vocabolo « moderna » ne precisa la differenza rispetto alla « democrazia – diretta-medioevale » o antica, nella quale invece l’organo legislativo non esisteva.

      Questa forma di democrazia, è a volte anche chiamata :
      – democrazia semi diretta.
      ed anche :
      – democrazia referendaria.

      Queste designazioni, sono anche possibili.
      Sconsigliamo invece l’uso dell’espressione : « democrazia partecipata », perchè è equivoco in quanto somiglia alla « democrazia partecipativa » che esiste, è anch’essa molto utile, ma è una cosa differente : designa quell’insieme di strumenti mediante i quali i rappresentanti ed i cittadini scambiano informazioni ed opinioni.
      = = =

      PUNTO 1

      OBIEZIONE
      1 – « Cittadini non sono all’altezza, sarebbero influenzati dai media ».
      COMMENTO :

      Certamente l’informazione e la preparazione è indispensabile per prendere buone decisioni.

      Elenchiamo per punti i provvedimenti utili ed esistenti per ovviare al pericolo di un voto senza preparazione.
      A- Il « Libretto delle votazioni ».
      Là dove la democrazia-diretta-moderna è correttamente implementata, l’informazione necessaria a decidere sul voto non è lasciata ai media. Esiste uno strumento specifico di informazione pubblica e pluralista per fornirla ai cittadini prima del voto, il :
      “Libretto delle votazioni”.
      Il
      libretto è scritto in molto chiaro, in linguaggio semplice ed in forma neutra. In genere è redatto da organi pubblici secifici ed indipendenti ( o anche da cittadini estratti a sorte, come nello Stato USA dell’Oregon).
      Il « libetto» per ogni tema referendario descrive :
      – il quesito della votazione,
      – il problema con le sue possibili conseguenze e le soluzioni adottate nella storia o in altri contesti,
      – gli argomenti a favore,
      – gli argomenti contrari.
      A volte (in California) esiste un capitolo per ogni tema di votazione con l’indicazione delle fonti di finanziamento dei comitati a favore o contro.

      Altro aspetto importante : il libretto arriva a casa degli aventi diritto al voto molto prima del voto stesso, in genere un mese prima (in Svizzera).

      Per evitare il pericolo di un voto « senza preparazione » serve anche :
      B – Tempo disponibile per riflettere e decidere.
      Il voto popolare, se fosse concentrato in un lasso di tempo breve, potrebbe essere influenzato da « eventi » a carattere emotivo (magari creati apposta). Per questo il
      voto stesso, dove la democrazia diretta moderna esiste (per esempio in Svizzera) è esprimibile durante molte settimane (non “solo la domenica xxx”). In locali pubblici vengono semplicemente messe a disposizione delle urne, oppure si può votare per posta ( così è in Svizzera).
      I tempi di voto allungati consentono : lo studio del « libretto » ed anche riducono il pericolo di « reazioni emotive ».

      Un esempio di « libretto » lo si trova qui : https://www.piudemocraziaitalia.org/2020/03/02/libretto-informativo-referendum-riduzione-numero-parlamentari/

      C – Votare ed eleggere non sono la stessa cosa.
      A chi obietta che “tanto   cittadini non leggerebbero” e se leggessero “non capirebbero”, è necessario fare presente che:
      – votare sulle cose
      è molto più facile che eleggere partiti o persone: gli argomenti sono conoscibili e si prestano più facilmente ad essere oggetto di riflessione.

      Su questo punto è opportuno ricordare quanto diceva Berlinguer, nel “la questione morale”:  ” Confronti il voto che gli italiani hanno dato in occasione dei referendum e quello delle normali elezioni politiche e amministrative. Il voto ai referendum non comporta favori, non coinvolge rapporti clientelari, non mette in gioco e non mobilita candidati e interessi privati o di un gruppo o di parte. È un voto assolutamente libero da questo genere di condizionamenti. Ebbene, sia nel ’74 per il divorzio, sia, ancor di più, nell’81 per l’aborto, gli italiani hanno fornito l’immagine di un paese liberissimo e moderno, hanno dato un voto di progresso. Al nord come al sud, nelle città come nelle campagne, nei quartieri borghesi come in quelli operai e proletari. Nelle elezioni politiche e amministrative il quadro cambia, anche a distanza di poche settimane”.
      Eleggere è più difficile che non votare. A rigore ai cittadini dovrebbe essere concesso esprimersi sulle cose, che non eleggere … dato anche che senza preferenze, non si sa bene chi e cosa si fa quando si « elegge ».


      D- Significato e l’importanza dell’assenteismo.
      Alcuni obiettano che l’astensionismo (presente anche in occasione di voto popolare) dimostrerebbe il disinteresse o immaturità da parte dei cittadini. E’ invece vero il contrario ed ha un effetto positivo sulla qualità e gli effetti del voto.
      In Svizzera dove i cittadini votano anche 4 volte all’anno su più di una decina di temi, esiste l’espressione : « Meglio non votare che sbagliarsi a votare ». Chi non è convinto del voto in genere evita di esprimersi. Ancora più netto è il rifiuto nei confronti del “voto gregario” (come è definito il : « voto per simpatia – antipatia”. E’ generalmente considerato una manifestazione di inciviltà). La partecipazione al voto in fatti, in Svizzera, in genere è bassa, dell’ordine del 30 – 50 % degli aventi diritto.
        Occorre favorire l’astensione per chi e quando non fosse convinto del voto (per questo è opportuno che non ci sia quorum, che attribuisce il potere legislativo agli astensionisti). L’uso frequente degli strumenti di democrazia favoriscono l’apprendimento di comportamenti idonei al suo uso

      E – Come incentivare la « cultura del voto ».
      Di certo il crearsi della « cultura del voto » (come descritto al punto D), e quindi dell’uso efficace della democraza diretta moderna, è conseguenza dell’uso della democrazia stessa : non si può imparare ad usare la democrazia senza praticarla. In Italia strumenti di democrazia diretta sono prescritti nella Costituzione del ‘48, infatti l’Italia è il secondo paese in Europa (dopo la Svizzera) per la frequenza nell’uso di strumenti di democrazia diretta e, come Berlinguer illustra, gli italiani hanno imparato ad usarla in modo efficace.
      Ma può essere utile tenere presente anche la possibilità del “voto pesato” ( a volte non piace, ma può essere utile mezionarlo) anche come strumento « educativo » qualora fosse indispensabile.
      Consisterebbe nell’ introdurre l’obbligo di rispondere ad un questionario, al momento del voto, con una decina di domande estratte a sorte tra un numero più grande. Il questionario dovrebbe « sondare » il livello di preparazione del votante sul tema del voto, ed assicurare che chi vota abbia letto ed assimilato almeno il « libretto ».
      Chi vota, oltre al voto deve introdurre nella scheda anche il questionario compilato. Chi risponde correttamente al 50% delle domande, avrà un voto che vale 0,5. Solo chi risponde a tutte le domande avrà un voto che “pesa” 1.


      Commenti aggiuntivi al “voto pesato” :
      – servirebbe anche a ridurre il pericolo del “voto di scambio” possibile in caso di voto per posta o elettronico.

      il « voto pesato » potrebbe / dovrebbe anche essere esteso ai rappresentanti in parlamento / consigli: costoro spesso votano su dettatura del partito, senza conoscere il contenuto di quello che votano. E lo fanno più spesso di quanto lo facciano i cittadini.
      = = =

      PUNTO 2
      OBIEZIONE
      2 – « 
      la democrazia diretta implica di dover votare su tutto ».
      COMMENTO :

      In tutti i paesi o luoghi dove la democrazia diretta moderna esiste il numero di intereventi dei cittadini è sempre largamente inferiore anche al 10 % delle leggi e delle delibere prese dagli organi legislativi. Effettivamente votare su tutte le decisioni a carattere legislativo, prese dal sistema rappresentativo (ai diversi livelli : comunale, regionale, nazionale …) sarebbe impossibile, oltre che inutile, e la democrazia diretta moderna non lo richiede affatto.
      Un esempio quantitativo, dall’esperienza personale (di chi scrive, e risiede in Svizzera dove è membro di un consiglio comunale) nel comune di residenza i consiglieri decidono circa 50 delibere ogni anno. Nell’arco dei 20 anni quindi sono state prese circa 1’000 decisioni. In questo periodo di tempo cittadini, a livello comunale, hanno “preso l’iniziativa” in 8 occasioni.

      Ma il fatto che i cittadini possano prendere l’iniziativa ha influenzato tutte le decisioni prese : i rappresentanti sanno di non avere il monopolio delle decisioni e che i cittadini potrebbero prendere l’iniziativa. Questo migliora il funzionamento del sistema rapresentativo ( vedere anche i punti successivi, 3 e 4 ).
      A livello cantonale e federale e secondo i comuni ed i cantoni i rapporti numerici possono essere diversi, ma in ogni caso il numero dei referendum e delle iniziative è sempre decisamente molto inferiore che non quello delle decisioni prese dall’organo legislativo, ma le ricadute positive concernono il lavoro complessivo dell’organo legislativo e la natura stessa dei partiti.

      E’ importante non confondere la democrazia-diretta-moderna, con la democrazia-diretta-medioevale.
      = = =


      PUNTO 3
      OBIEZIONE
      3 – « La democrazia diretta è in contrasto con la democrazia rappresentativa »
      COMMENTO :


      Al contrario la democrazia-diretta-moderna  “affianca e non sostituisce la democrazia rappresentantiva … e la risana” ( Andreas Auer, direttore del Centro di Ricerca sulla Democrazia diretta- professore presso l’Università di Zurigo).

      Altre considerazioni:

      Occorre non confondere la democrazia-diretta-moderna, con la democrazia-diretta-medioevale, nella quale effettivamente l’” Agorà” o il “Concio” dei cittadini in piazza, sostituiva l’organo legislativo.

      il voto popolare interveniene un numero limitato di volte (decisamente meno del 10%) , ma influenza beneficamente tutte le decisioni.

      la perdita del “monopolio del potere legislativo” (detento dai partiti) produce gli effetti seguenti:
      A- rende i rappresentanti pi
      ù liberi dai partiti ed elimina il vincolo di mandanto, che di fatto si instaura: “perché votare come vuole il partito se magari poi i cittadini possono prendere l’inziativa”? Il rappresentante resta e si sforza di restare rappresentante dei cittadini, non degenera nella forma di funzionario del partito.
      B- rende pi
      ù difficile il lavoro delle lobby : a loro non basta piùfare pressione e convincere il partito” ( o il suo bos).
      Una ricaduta importante della democrazia diretta moderna è quindi anche la seguente :
      C-   risana i partiti, che restano meno sottoposti alla pressione delle lobby

      = = =

      PUNTO 4.
      OBIEZIONE

      4 – « Manca la mediazione : si vota solo Si o No »

      COMMENTO :

      Effettivamente al momento del voto popolare, le opzioni possibili sono solo SI o NO.
      Ma quello è solo l’atto finale del processo decisionale, durante il quale il processo di mediazione invece è arricchito dalla presenza della possibilità che i cittadini “prendano l’iniziativa”.

      Infatti la democrazia diretta produce come effetto una maggiore attenzione da parte del legislatore, il quale interpella per ogni legge e preventivamente non solo le “minoranze parlamentari”, che su temi specifici potrebbero raccogliere la maggioranza dei consensi, ma anche le associazioni, i gruppi di interesse, le rappresentanze delle categorie … ecc ecc . Tutti gli organi e le entità del mondo civile e sociale che potrebbero “prendere l’iniziativa” vengono interpellate preventivamente.
      La presenza di strumenti di democrazia diretta rafforza la fase di mediazione, in occasione di ogni atto legislativo sia all’interno del Parlamento (o dell’orgnano legislativo) come anche all’esterno del Parlamento.

      Inoltre, se comunque i cittadini prendono l’inziativa e propongono una legge, l’organo legislativo ha la possibilità di fare una CONTRO PROPOSTA che rappresenta la mediazione possibile.

      Proposta e contro-proposta, se non accettata dal comitato promotore dell’iniziativa popolare, passano entrambe al voto dei cittadini
      I cittadini in quel caso possono votare:

      SI – NO ( a favore della proposta e contro la contro-proposta):
      NO – SI ( a favore della contro-proposta).
      SI – SI ( a favore del cambiamento, indifferente mente se come previsto dalla proposta o dalla contro proposta).
      NO – NO ( contro il cambiamento, a favore dello stato attuale).

      Il caso svizzero dimostra che nella stragrande maggioranza dei casi i cittadini scelgono la contro-proposta.
      = = =

      PUNTO 5
      OBIEZIONE
      5 – « Pochi influenti otterrebbero leggi (
      serve almeno un quorum) »
      COMMENTO :

      L’argomento presume che un voto popolare possa restare “ignoto” alla maggioranza dei cittadini e che “gruppi di pressione” possano mobilitare i loro adepti che, da soli, si recherebbero al voto determinando l’esito.

      Ovviamente il pericolo che “pochi diffondono l’informazione solo agli adepti”, va contrastato con una larga pubblicità  UFFICIALE della imminenza del voto e dei suoi contenuti.
      Anche per questo serve il “libretto delle votazioni”.

      L’esempio svizzero, dice che la spedizione a casa di ogni elettore del “libretto delle votazioni” ed il materiale di voto rende ben trasparente  la votazione.

      Inoltre il voto non si esplica in “una giornata”, …  la domanica …  ma la schede elettorali possono essere consegnate nei locali pubblici ( comune … o anche uffici di polizia … ) durante due settimane almeno di tempo.

      I sostenitori della obiezione esigono, quanto meno, un ” quorum” il quale per altro snatura il voto dei partecipanti (soprattutto quando esigesse una percentuale troppo elevata), infatti il quorum:
      – attribuisce il potere legislativo a chi si astiene.
      – impedisce l” astensione intelligente” di chi, sentendosi impreparato sull’argomento, preferisce “fare decidere agli altri” ritenendo (correttamente) che ” è meglio non votare che sbagliarsi a votare”.

      Piuttosto che non un “quorum”, risulta più efficace il sistema della “doppia maggioranza” ( sempre sull’esempio svizzero), in virtù del quale il voto deve ottenere non solo la maggioranza numerica dei partecipanti al voto, ma questa maggioranza deve essere anche distribuita sulla maggioranza del territorio.
      Nel caso svizzero occorre che, oltre alla maggioranza numerica degli elettori, anche nella maggioranza dei cantoni si sia ottenuta la maggioranza.
      In Italia questo meccanismo potrebbe riprodursi a livello regionale.

      In questo modo, non sarebbe sufficiente una capacità di influenza locale, ma  l’eventuale gruppo–di–pressione dovrebbe riuscire a disporre di una influenza in tutte le regioni.
      = = =

      PUNTO 6
      OBIEZIONE
      6 –
      «  E’ un – Plebiscito, ha un legame col fascismo »
      COMMENTO :


      I coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale, ha anche l’effetto positivo di “coinvolgere” i cittadini stessi e la decisione presa è rafforzata dal consenso ottenuto e dalla maggiore credibilità.

      Per questo anche alcuni “dittatori intelligenti”, a partire da Napoleone (che ne fu l’inventore), usarono lo strumento del “Plebiscito” che per altro non è un vero strumento di democrazia diretta, dato che l’iniziativa di chiamare al voto popolare non appartiene ai cittadini ma al governante stesso.

      = = =

      PUNTO 7
      OBIEZIONE
      7 –  « Se comunque la democrazia non sar
      à mai “perfetta”, a cosa può servire la democrazia diretta ? »

      COMMENTO :

      La democrazia-diretta- moderna migliora la democrazia rappresentantiva, migliora i rappresentanti, migliora il rapporto tra i rappresentanti ed i partiti, riduce il lobbismo ed i difetti dei partiti,  migliora il rapporto tra i cittadini e le leggi rafforzando la credibilità delle leggi stesse e quindi il loro rispetto da parte dei cittadini, migliora i cittadini stessi e ne aumenta la coscienza sociale e la comptenza e la serietà politica, migliora la coesione sociale.

      La democrazia-diretta-moderna, come tutti i  sistemi politici e sociali, fa parte di quegli insiemi detti ” sistemi  complessi” nei quali diversi risultati sono deteminati da diversi fattori e da loro interazioni.

      La riposta di questi sistemi alle sollecitazioni è sempre di forma “probabilistica”: i risultati non sono solo “sempre l’ottimo-possibile”, ma il “probabilmente migliore”.

      Può capitare che alcune persone ( soprattutto in certi contesti culturali) possano trovare difficile capire la nozione di “probabilmente migliore”,  della realtà dei “sistemi complessi” e di cosa sia il “vantaggio probabile”.
      La spegazione in quel caso necessita di una trattazione più che altro filosofica per la rimozione dei retaggi culturali che fanno loro attribuire valore solo alle ”verita’ assolute”, più che non una illustrazione dei vantaggi e dei possibili inconvenienti della democrazia – diretta – moderna.
      Per aiutarli a  capire forse (oltre alla trattazione filosofica, che spieghi cosa sia un sistema complesso, e come se ne possono misurare i vantaggi, trattazione che pare inopportuna qui), si potrebbe sintetizzare loro il tema con l’argomento:

      caro amico che aspiri alla perfezione “assoluta”, supponi di soffrire a causa di una malattia, il medico ti raccomanda una medicina che ha prodotto benefici effetti in tutti i casi precedenti. La “perfezione” evidentemente sarebbe “non essere ammalati”  e quindi non avere bisogno di medicine.
      Ma tu prendresti la medicina o continueresti a soffrire, perchè la medicina non e’ “la perfezione”?

      Forse questo argomento può aiutare.
      (Nel caso di cui parliamo la malattia esiste veramente e si chiama: “partitismo”, consistente nel fatto che chi legifera lo fa per il bene del partito e non per il bene della collettività. La democraazia diretta moderna dimostr di essere un rimedio efficace).

    • #3370 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      libretto

      Problemi:

      non inserisce la fotografia.
      = = =
      nel testo, in modo che pare aleatorio, modifica i caratteri.

      = = =
      Lo spedisco per e mail.

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