Direct Democracy

Un Commento all’intervista a Davide Casaleggio sul tema “democrazia diretta e democrazia rappresentativa”.

Leggiamo che il fondatore dell’associazione Rousseau, Davide Casaleggio, in un’intervista alla «Verità» avrebbe dichiarato che:  ”Il superamento della democrazia rappresentativa è inevitabile” ed ipotizza anche (sebbene tra diversi lustri) un “superamento” del Parlamento.
Nel farlo Casaleggio menziona gli strumenti di democrazia diretta e di partecipazione, mettendo questi come in contrapposizione al sistema rappresentativo.

Questo ci induce, noi del comitato “Più Democrazia Italia”, ad intervenire per fare chiarezza sul significato degli strumenti sia della democrazia rappresentativa che di quelli della democrazia diretta. Questi strumenti infatti concernono lo scopo della nostra associazione. Intendiamo evitare le confusioni, che ben conosciamo, e che vediamo ripresentarsi. Questo lo facciamo allo scopo di aumentare la conoscenza e la cultura democratica nel nostro paese.

Occorre infatti precisare che:
“La democrazia diretta moderna affianca e non sostituisce la democrazia rappresentativa”, come afferma Andreas Auer professore di Diritto Costituzionale all’Università di Zurigo e direttore del Centro di studi e di documentazione sulla democrazia diretta, [1]

E poi occorre precisare che:
– La democrazia diretta moderna ”abolisce il monopolio del potere legislativo e questo contribuisce a creare un dialogo tra rappresentanti e cittadini e a tenere sana ed effettivamente -rappresentativa- la democrazia” [2].

Pare di notare che all’intervistato sfugga il fatto che la contrapposizione tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta è stata superata già da secoli e che anzi la democrazia diretta serva precisamente non a sostituire ma a risanare la democrazia solo rappresentativa dalle sue ineluttabili e tipiche degenerazioni (di tipo partitico e lobbistico). Le due forme di democrazia sono tutt’altro che in contrapposizione.
Questa contrapposizione, inesistente ormai da secoli, è in genere evocata da chi alla democrazia diretta si oppone e cerca di dipingerla come una irrealizzabile utopia dove “tutti debbano decidere su tutto”. In altri casi invece sono le “esagerazioni” di chi crede nella democrazia diretta che alimentano questa credenza, la quale ha una storia che occorre ripercorrere.

Pare infatti che all’intervistato sfugga la distinzione tra “democrazia diretta moderna” e la “democrazia diretta medioevale” o “antica” la quale effettivamente eliminava l’organo legislativo.
Durante diversi secoli nei liberi comuni italiani del medioevo l’organo legislativo era costituito dai cittadini stessi riuniti in piazza, o sotto le arcate del “palazzo del Broletto”, riuniti in assemblee denominate con diversi nomi ( ” Concio” , ” Arengo” , … ) [3] [4].

Man mano nel tempo e con l’aumentare delle dimensioni delle città e quindi il peso delle attività legislative, questo modo di legiferare comportò un aumento di importanza dell’organo esecutivo sul legislativo.
E da qui, come noto, dai liberi comuni e dalle repubbliche gestite con la democrazia diretta medievale (senza organi rappresentativi) si fini con il passare alle “signorie”.

Di certo le nuove tecnologie potranno fare progredire gli strumenti democratici e le democrazia diretta (per esempio per la raccolta delle firme … come già oggi nel caso delle ECI europee). Come anche potranno aiutare per ottenere una migliore informazione.
Inoltre gli strumenti di partecipazione via rete eviteranno di dover “andare in piazza” a esercitare i diritti politici, ma va tenuto presente che oggi le «città» sono anche più estese che non alla fine del medioevo!
Il sistema rappresentativo è presente almeno nei livelli: comunale, regionale, nazionale, ed europeo. Per ognuno di questi livelli esiste un “Parlamento”. Oggi ognuno di noi ha diversi “Parlamenti” che lavorano. Si calcola che un cittadino moderno necessiti di poco meno di tre atti legislativi ogni giorno, dalle “delibere” comunali … fino alle “Leggi europee”.
Per quanto avanzati possano essere gli strumenti di comunicazione l’eliminazione dei “Parlamenti” comporterebbe oggi come già nel medioevo un rafforzamento degli ESECUTIVI.

Questo è esattamente l’obiettivo al quale mirano lobby e potentati.
Dispiace vedere che qualcuno che, a noi pare, nutre sentimenti democratici, finisca con il sostenere obiettivi antitetici alla democrazia per i quali già si battono i nemici di essa: l’eliminazione del sistema rappresentativo, non il suo risanamento e rafforzamento.

Ci auguriamo che lo studio di documenti storici e della: “democrazia diretta moderna”, la quale “affianca e non sostituisce la democrazia rappresentativa” inducano ad evitare questi pericolosi errori ed i loro inconvenienti.

[1] – “Constitutional justice and democracy by referendum” – Proceedings, (Strasbourg, 23-24 June 1995)
[2] – “La democrazia diretta vista da vicino” – Ed Mimesis – 2015. Leonello Zaquini
[3] – “L’Italia dei comuni” Ed Carocci – Elisa Occhipinti
[4] – “Storia di Venezia” Ed Einaudi- Frederic C. Lane
[5] – “Guida alla democrazia diretta” – Vetsch AG – AA.VV
[6] – “Democrazia dei cittadini”, Paolo Michelotto
[7] – “Più democrazia per l’Europa” – Ed. Arca – Thomas Bendetikter
[8] – “Direct Democracy”– IDEA Handbook – AA.VV

Un pensiero riguardo “LA DEMOCRAZIA DIRETTA MODERNA AFFIANCA E NON SOSTITUISCE LA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA

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