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    • #1084 Score: 0
      Leonello Zaquini
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      Come promesso,

       

      ho sintetizzato il documento di “Officina democrazia” in fomato “volantino – fronte retro”.

      Siccome probabilmente non c’e’ tempo per una sua discussione-approvazione, lo propogo per la parte del tavolo “discussioni in corso e contributi di altri”.

      Il tema e’ all’ ODG del dibattito politico.

    • #1085 Score: 0
      Leonello Zaquini
      Moderatore
      107 punti

      Non so come mettere un .pdf nel nostro sito.

      Lo metto in “quorum zero”.
      = = =
      Qui sotto metto il testo anche se non risultera’ impaginato bene.
      = = =
      INFORMAZIONE

      LIBERA ED INDIPENDENTE”

       

      Il testo originale à stato redatto con il “metodo del consenso” : cercando e trovando il consenso unanime tra chi partecipa alla discussione e informando man mano, tutti gli iscritti al forum del meetup, del consenso parziale raggiunto).

       

      INTRODUZIONE: IL PROBLEMA

      La libertà di informazione è uno dei capisaldi della democrazia. L’informazione influenza l’opinione pubblica e questa determina le scelte prese democraticamente.
      L’interresse di lobby e potentati nell’influenzare l’opinione pubblica è molto elevato, anche e soprattutto dove esistono strumenti di democrazia diretta, dato che i cittadini sono chiamati ad esprimersi frequentemente. Il “Libretto delle votazioni” (strumento pubblico, gratuito e pluralista di informazione redatto dalle autorità competenti in occasione di votazioni popolari con la collaborazione delle organizzazioni per il SI e per il NO) è uno strumento indispensabile per la democrazia diretta, ma normalmente interviene quando l’opinione pubblica si è già formata.
      D’altro canto l’informazione (su carta o TV) attraverso i soli propri incassi da vendite e pubblicità, non produce ricavi sufficienti e questo espone le imprese mediatiche alla esigenza di richiedere sostegni finanziari che risultano “interessati”. Secondo Robert Dahl una informazione libera ed indipendente, “non è solo parte della definizione della democrazia, ne è un requisito fondamentale”.</p>

      CRITERI GENERALI PER LA RIFORMA DEI MEDIA
      Il problema enunciato proponiamo sia risolto seguendo i principi generali seguenti:

      1. Sancire l’importanza di primario interesse pubblico di una informazione libera. Essa è una componente necessaria per il buon funzionamento della democrazia. L’informazione dovrebbe quindi essere vista, di principio, come un servizio pubblico di cui il “controllo qualità ” sia gestito dai beneficiari del servizio.</p>
      2. Stabilire che la libertà di informazione esige come condizione imprescindibile e necessaria un effettivo pluralismo delle fonti. Se e quando l’informazione è finanziata da enti privati, al cittadino serve la conoscenza dei finanziatori, la trasparenza dei finanziamenti e della loro origine. Va affermato il principio che i sistemi informativi hanno il dovere di informare prima di tutto su sè stessi, sulla proprietà, sui loro bilanci. Quando l’informazione è finanziata (anche solo parzialmente) con fondi pubblici la gestione deve coinvolgere i beneficiari del servizio vale a dire i cittadini che dimostrino di essere lettori – spettatori abitudinari ( abbonati / in regola con il canone … ecc). In questi casi cittadini eserciteranno il loro potere mediante strumenti democratici.</p>
      3. Riconoscere al bene “informazione” uno status differente da quello di semplice merce e quindi stabilire per le imprese mediatiche una forma di gestione con una propria esclusiva tipicità che ne garantisca l’effettiva trasparenza ed indipendenza anche finanziaria, senza controlli e condizionamenti se non quelli provenienti dal lettore/spettatore che deve essere messo in condizione di controllare e determinare la qualità della informazione.LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLA GESTIONE DEI MEDIA

      La rilevanza sociale della informazione ci pare imponga leggi che realizzino le condizioni seguenti:
      A) L’informazione finanziata con fondi pubblici va gestita e controllata democraticamente dai beneficiari del servizio: i cittadini. Questi eleggeranno gli organi direttivi dell’ente. Le elezioni (a cadenze regolari) saranno precedute da programmi e pubblicazioni grazie ai quali i nuovi candidati esporrano le loro critiche alla gestione precedente e presenteranno le loro proposte di programmi e linee editoriali future.

      B) Le imprese mediatiche che ricevono sussidi pubblici devono essere obbligate ad integrare nei loro organi decisionali dei “controllori” del servizio, che agiranno come al punto precedente seguendo le indicazioni espresse dai cittadini, fruitori regolari del canale di informazione. La parte privata di finanziamento del media dovrà comunque essere resa pubblica, nota e trasparente.

      C) E’ ammessa l‘esistenza di imprese mediatiche che non beneficino di fondi pubblici. In questo caso il media deve rendere ben visibile e ben evidente l’elenco dei proprietari e/o finanziatori del media.

      Sopra a tutto va istituito un “Organo Superiore di Servizio e Controllo della Libertà ed Indipendenza della Informazione” (OSSC), costituito da esperti indipendenti e presieduto dal Presidente della Repubblica anche a rimarcare l’analogia tra l’ indipendenza della informazione come quella della Magistratura.

      L’ OSSC ha il compito di monitorare continuamente lo stato della indipendenza della informazione, segnalare risultati positivi ed eventuali carenze, rinforzare presso i cittadini la conoscenza del sistema di informazione e le capacità di controllo e di critica da parte dei cittadini stessi nei confronti del sistema informativo. Redige un rapporto annuale indirizzato alla cittadinanza e trasmesso dai media. Sostiene ed informa i rappresentanti dei cittadini negli organi di governo delle imprese mediatiche e ne controlla la regolarità delle elezioni e la libertà delle funzioni.

      In sintesi

      IL CDA DELLA RAI LO ELEGGANO I CITTADINI IN REGOLA CON IL CANONE !

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      Leonello Zaquini
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