Le decisioni prese democraticamente raccolgono maggior consenso che non altre decisioni, prese in modo poco democratico.
Questo è un vantaggio non marginale della democrazia.
Una legge o una decisione prodotta da un sistema decisionale verticistico e di cui si sa o semplicemente si sospetta che i decisori non hanno mirato al bene collettivo, rischia di avere poca credibilità, verrà meno rispettata e più frequentemente trasgredita. Al contrario una decisione di cui si sa che è il risultato di un processo democratico che tiene conto dei contributi di larghe fette di popolazione e che è lo sforzo di perseguire il bene collettivo verrà maggiormente rispettata.
La democrazia quindi crea unità e coesione sociale. La democrazia esige ed al tempo stesso alimenta la coscienza civile.
Di certo ne erano coscienti già gli antichi romani, dato che delle loro leggi ci tenevano a sottolineare il fatto che le leggi fossero il risultato di un processo democratico complesso che coinvolgeva la popolazione : i magistrati proponevano le leggi, che venivano elaborate dal senato e votate dal popolo attraverso le loro assemblee dette « Comizi ».
SPQR, non era un « tanto per dire », ma sottolineava la complessità e la democraticità del percorso legislativo.
Questa democraticità che assomiglia al moderno strumento di democrazia diretta detto : « referendum obbligatorio », di certo assicurava un prestigio ed una autorevolezza alla legge che altri processi legislativi non avrebbero permesso.
Giustamente veniva messa in evidenza.
FINE
Leonello Zaquini