#6056 Score: 0
caspiat
Spettatore
-2 punto

Ciao Leonello,

la fretta non è mai utile.

Spiego la frase:

Vai su google e cerchi la parola “elective aristocracy”.

Quello che trovi è pochino. La maggior parte è Jean-Jacques Rousseau, dove dice, che democrazia per favore no! Che si vada a votare una aristocrazia.

Parliamo di tempi molto remoti, quando la borghesia (a ragione)  sapeva che il popolo era bruto ignorante e incapace, e dargli potere era un idea da incubo.

Ripeto quindi, che Rousseau diceva : elezioni si, democrazia no. Meglio votare aristocrazia. La discussione si mantenne per diversi decenni, certuni a favore di questo fine, altri invece sinceramente sviluppando modelli democratici (col voto e con rappresentanti!) Prima del 1800 erano DUE correnti diverse e contrapposte su cosa fare tramite il voto.

Ha vinto quella di Rousseau, che non ha fatto democrazia. Oggi nel 2022 posso dire che è stato stronzo in parametri di oggi. Stronzo per quello che ha promosso, ma non per averlo detto chiaramente.

Pero … se parti dal 1750 e ti muovi sulla linea di creazione della ARISTOCRAZIA eletta, usavano la parola democrazia, e in qualche momento preciso hanno usato solo quella! Hanno quindi etichettato proprio la roba costruita allora come democrazia, e mantengono la narrativa falsa fino ad adesso.

Se c’è differenza tra l’oligarchia burocratica cinese e l’aristocrazia occidentale?

Si, quella occidentale non si presenta come oligarchia. Si spaccia per democrazia, e quindi si sforza per mantenere in piedi diverse libertà, ma senza possibilità di controllo, autodeterminazione e potere.

Se i cinesi vogliono cambiare governo … è difficile che ci riescano senza guerra civile.

Se noi vogliamo, non dobbiamo neppure cambiarlo. Dobbiamo solo esporlo per quello che è, e avere una massa critica (non maggioranza) che in linee molto semplici sa capire e dire, quali poche cose devono essere aggiustate, per rendere il sistema aristocratico una democrazia reale.

 

Ma per dissipare ogni dubbio, ti abbordo con la domanda diretta:

Diciamo che tu sia un candidato politico. Se ottieni i voti necessari, diventi deputato o senatore.

Tu cosa credi che sia giusto:

1) Essere li con le premesse attuali. Cioè un aristocratico eletto, e gli elettori dovrebbero finalmente svegliarsi tutti, smetterla di farsi abbindolare e ingannare o adescare con cose superficiali o emotive, e scegliere candidati capaci e perbene come te … o

2) Ti dedicherai a cambiare le regole istituzionali, per assicurare che elettori futuri (forse già alle prossime elezioni) abbiano la possibilità di bocciare tutta la farabuttaggine in un colpo, tenerli a casa per 5 anni, e dare opportunità a gente capace e perbene come te, senza piazzarli tra una maggioranza di briganti, e con controllo molto stretto sui politici (vincolo di rappresentanza). Tu allora sarai un impiegato di altissimo rango, con stipendio abbastanza alto, ma non avrai mai carta bianca, e non avrai neppure la possibilità di cedere a un conflitto di interessi e riempirti le tasche, perché il conflitto di interessi viene evitato con regole più intelligenti.

Io so quale è la tua risposta. Perché tra i 27(26 o 28) punti ho già visto parecchie cose molto simili proposte in modo separato. Qui vanno assieme, perché sono prerogative della democrazia. Nel senso che basta aristocrazia e frode, e facciamo quello che da 200 anni e passa dite che è!

 

Per chi va bene questo discorso? Vai su wikipedia e cerca la lista di paesi e grado democratico. Forse va bene per una sessantina di paesi, forse per 50. Ma sono sufficienti per spezzare la colonna vertebrale del neoliberalismo.

E probabilmente io e molti di voi di questi cambi non vedremo proprio niente, o forse con fortuna vedremo l’inizio.

Io sinceramente vorrei, che qualcuno cominciasse. E non sarò io, perché non ne sono capace e non sono la persona giusta per l’azione.