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Cari amici, vista la situazione “sensibile” e che crea attenzione ed interesse tra i cittadii italiani ( anche persone che so come molto disinteressate a certi temi, si interessano e mi fanno domande), come dicevo alla riunione ho mandato al FQ, a Grillo ed a FRaccaro questo testo, qui sotto.
L’ho fatto a titolo personale.
Potremmo anche allargare la cerchia dei contatti ( Parlamentari … organi di informazione … associazioni … persone interessate …).
E potrenmo farlo a nome di piu’ demcrazia italia.
Raccomando di decidere, se possibile in fretta, per “cogliere la palla al balzo”
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NUOVO GOVERNO IN ITALIA E GOVERNI COLLEGIALI – ANALOGIE E DIFFERENZE
“Tutti i partiti al governo”, sarebbe forse un’ “ammucchiata”?
Ci sono paesi in cui questa è la situazione normale: in Svizzera, sia livello federale che locale, tutti i maggiori partiti che sono rappresentati in parlamento sono chiamati a svolgere funzioni di governo , anche se hanno programmi e orientamenti assolutamente diversi. Il concetto base è che, come tutti i cittadini sono rappresentati nel potere legislativo (parlamento), così tutti i cittadini devono essere rappresentati nel potere esecutivo (governo). Gli svizzeri lo chiamano “governo collegiale” e potrebbe essere classificato anche come “collegiale e rappresentativo”. Dove vivo e dove, sebbene straniero, sono stato eletto nel consiglio comunale della cittadina ho avuto modo di vederli all’opera ed apprezzarne gli effetti.
In questi governi si cancella la contrapposizione tra maggioranza, che decide senza ascoltare, e l’ «opposizione» che si oppone « a prescindere»: leggi e/o delibere vengono votate o approvate solo in base al loro contenuto con grande vantaggio per la loro qualità.
Nel caso della Svizzera, sono presenti anche i seguenti aspetti:
– i membri dei governi collegiali svizzeri ( ai livelli: comunale, cantonale e federale) devono rispettare le regole della COLLEGIALITÀ : non possono parlare a nome personale, né a nome del partito, né riferire le divergenze all’interno dell’organo collegiale.
– La partecipazione al governo non è “una scelta” ma un obbligo: dipendente dal voto popolare ( elezione diretta, a livello comunale / cantonale), oppure da regole ( livello federale).
– In Svizzera sia i governi che il Parlamento sono affiancati dalla Democrazia Diretta. La raccolta delle firme in Svizzera è semplificata, pertanto i referendum abrogativi sono effettivamente praticabili dai cittadini, per questo esiste il detto: ” In Svizzera tutti i partiti sono al governo ed i cittadini all’opposizione”. Inoltre sono possibili le «iniziative» : con le quali i cittadini fanno le loro proposte e le votano.
– A livello federale, e spesso anche nei livelli inferiori ( per esempio nel mio comune di residenza) , il “Presidente del consiglio” e/o ” il sindaco” sono a rotazione per un anno.
La storia ha indotto gli svizzeri a diffidare del “grande personaggio”.
L’eventualità che il popolo decida con referendum costringe i partiti a conciliare le proprie posizioni, normalmente riescono a mettersi d’accordo anche se hanno orientamenti molto diversi. Ma non solo : i rappresentanti dei partiti nel Parlamento, essendo meno vincolati alle decisioni dell’esecutivo, possono proseguire a proporre e sostenere i loro programmi sia con il voto, SI o NO, alle proposte del governo, sia con proposte di iniziativa parlamentare. Il risultato è che “tutti al governo” produce un de-potenziamento dei partiti; esistono, ma non hanno il potere ultimo. Ma questo consente loro anche di manifestare e perseguire più liberamente i loro programmi. L’ultima parola è sempre del popolo. Paradossalmente “tutti i partiti al governo” porta a de-partitizzare il governo, questo non è più ostaggio dei partiti. E’ la fine della partitocrazia ma questo rende più liberi anche i partiti di continuare a perseguire e manifestare i loro programmi.
E’ auspicabile che questo primo “governo di tutti i partiti”, che include delle somiglianze con un governo collegiale svizzero, porti poi con sé anche gli altri aspetti.