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pietro.muni
Spettatore

Caro Leo

Tutto quanto scrivi qui sopra ruota intorno a due soggetti politici:

1) I partiti (soggetto decisore)

2) I cittadini (soggetto richiedente).

Il ruolo principale è svolto dai partiti (l’organo decisore). I cittadini dovrebbero semplicemente unirsi e, usando gli strumenti propri della DD, agire come lobby sui partiti affinché facciano delle cose che stanno a cuore ai cittadini stessi.

Secondo quanto emerge da certi sondaggi (che tu conosci), in Italia, il 91% dei cittadini non ripone alcuna fiducia nei partiti e tu stesso hai affermato che fai parte di questo gruppo. Non hai fiducia nei partiti, ma poi poni i partiti su un piedistallo e fai del popolo un semplice questuante. Il popolo deve chiede ai partiti di fare delle cose come se lui non fosse capace di farle! Così facendo, ribalti il tuo stesso pensiero: neghi la tua fiducia al popolo per darla ai partiti! E ovviamente neghi anche la stessa democrazia, perché non può esserci democrazia senza fiducia nel popolo.

Per quanto mi riguarda, anch’io faccio parte del 91% dei cittadini non ripone alcuna fiducia nei partiti, ma, diversamente da te, mi astengo dal votare, perché so che ogni voto rafforza i partiti, e ho già predisposto i seguenti due modelli politici in grado di funzionare anche senza partiti.

GOVERNO TECNICO
– Si predispongono delle liste di cittadini provvisti di requisiti di legge e disposti ad assumere cariche politiche.

– Da quelle liste si sorteggiano le persone che servono.

GOVERNO POPOLARE
– Si divide il paese in 5000 Comunità Locali Sovrane di 10 mila abitanti cadauna.

– La comunità locale sovrana dovrà essere di dimensioni tali da consentire a tutti i propri membri di frequentarsi quotidianamente e di conoscersi bene.

– All’interno della comunità tutti i cittadini adulti avranno diritto di partecipare all’assemblea cittadina, presentare proposte, discutere e votare l’ordine del giorno.

– Sarà diffuso il messaggio che i singoli temi siano votati solo da coloro che ritengano di avere un minimo di competenza e di interesse.

– Tutte le cariche pubbliche saranno assegnate per sorteggio e a tempo da una lista di nomi dotati dei requisiti previsti dalla legge.

– Le comunità si organizzeranno come meglio credono. Potranno decidere di raggrupparsi su base territoriale o sulla base di interessi comuni, o anche di rimanere del tutto indipendenti.

– Se decidono di raggrupparsi, formeranno delle confederazioni a livelli crescenti: provinciale, regionale, nazionale, macroregionale e mondiale.

– Ogni livello avrà un organo deliberativo (un Consiglio), che sarà costituito da un portavoce per comunità.

– Nel Consiglio si delibererà a maggioranza.

– Ogni comunità potrà avere una propria lingua, una propria costituzione, una propria moneta, un proprio calendario, proprie credenze, proprie tradizioni, proprie leggi.

– Nei rapporti fra le comunità varrà il principio di sussidiarietà.

-In tutte le iniziative che richiedono la partecipazione di più comunità, ogni comunità sarà rappresentata da un sorteggiato, che si comporterà come semplice portavoce e non potrà esercitare alcun potere personale.

  • Questa risposta è stata modificata 3 anni, 2 mesi fa da pietro.muni.
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