Home Forums 10 – FARE il cambiamento Inserire strumenti partecipativi negli statuti comunali Rispondi a: Inserire strumenti partecipativi negli statuti comunali

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Erminio Ressegotti
Moderatore
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Ritengo che il cuore che permetta di innescare una reazione a catena del FARE IL CAMBIAMENTO  possa partire solo se a livello di comunità locali il cittadino possa sperimentare nel suo quotidiano la concretezza positiva per se stesso della partecipazione alle decisioni politico amministrative della comunità in cui vive, che potremmo chiamare un conflitto di interessi che genera una positività sociale. Si rende quindi indispensabile creare strumenti partecipativi dentro tutte le tipologie amministrative pubbliche elettive concretamente operativi e che trovano di fronte alcuni nodi principali che sono:

– strumenti che dia al cittadino la possibilità  di avviare vari tipi di confronto con la propria amministrazione che prendano spunto dalle indicazioni presenti nella relazione finale UE della Commisssione di Venezia e nella specifico raccolta firme per la presentazione, quorum zero o limitato, possibilmente vincolante, nei contenuti e nei tempi di risposta, possibilmente sanzionabili in caso di un mancato rispetto delle scadenze non adeguatamente motivato

– eliminare il controllo della ammissibiità referendaria sottoposta alla approvazione da parte della maggioranza che governa la stessa comunità

– impedire che per varie e pretestuose motivazioni gli argomenti ammessi ad essere oggetto di referendum popolare, siano aspetti secondari della attività politico ammistrativa dell’ente amministrato. Il tutto passa attraverso la modifica della maggior parte degli statuti comunali, provinciali, regionali, nazionali (Costituzione). in questa fase si tratta di raccogliere le migliori pratiche già implementate in vari comuni e metterli nella disponibilità dei politici ed amministratori che desiderano implementarli .

L’elenco delle varie tipologie sarà oggetto del lavoro comune su questo specifico punto