Home Forums 10 – FARE il cambiamento Legge sul conflitto di interesse Rispondi a: Legge sul conflitto di interesse

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Erminio Ressegotti
Moderatore
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LEGGI SUL CONFLITTO DI INTERESSI

Personalmente ritengo che il cuore e madre di tutto il comportamento dell’uomo, come tutti gli esseri viventi, è il fatto che ha nel proprio DNA Il principio di una sua replicazione esistenziale e di ricerca di una sopravvivenza nella migliore qualità possibile per se stesso.

Nel loro percorso di vita l’interazione con il mondo reale lo pone davanti a scelte tese ad ottimizzarle per il migliore sviluppo della propria esistenza. Restando all’esperienza, ne nasce inevitabilmente un conflitto di interessi con il mondo circostante e dei suoi simili. La lettura della storia dell’uomo e dello svilupparsi delle tipologie di strutture sociali che hanno generato, lo dimostra senza equivoci.

Andando allo specifico dell’uomo politico, la scelta di quel ruolo ha più di una recondita e personale motivazione in tal senso a mio avviso si pone inevitabilmente tale fondamentale ragionamento che lo porta ad approfondita analisi in un confronto fra interessi contrastanti giungendo ad una sintesi comportamentale scegliendo ciò che ritiene positivo per la sua vita futura. Questo comportamento a mio avviso avviene a prescindere da qualsiasi appartenenza politica in quanto le aggregazioni partitiche non sono altro che aggregazioni di parti della società accomunati da una visione di interessi che nascono dalle loro esperienze umane, culturali, sociali, ecc.

Nulla da obiettare se questo approccio definisca il loro comportamento con riferimento alla vita privata personale e lecito fino a quando rispettano le leggi che regolano la vita sociale.

Ben diversa è la specifica attività politica che viene svolta in virtù di un mandato per gestire non una proprietà/autorità personale che l’art. 1 della Costituzione definisce attribuisce ad una sovranità popolare.

Oggi i parlamentari/amministratori/ecc. e gli eletti in tutte le votazioni, mediamente si ritengono/comportano, dichiarano di essere espressione del popolo che sostanzialmente li autorizza a decidere in piena autonomia per il periodo del mandato, chiavi in mano, e di fatto ritengono i cittadini capaci di intendere e volere solo il giorno delle elezioni, il giorno dopo vengono di fatto esclusi dalla possibilità di partecipare alla gestione della vita politica della società di cui loro ne sono i sovrani. Interessante che più di un leader politico odierno non si definisce espressione della componente della democrazia rappresentativa ma una conveniente e concettualmente depistante democrazia parlamentare. I nostri padri costituenti in vari articoli della Costituzione esprimono chiaramente che il popolo italiano ai vari livelli di attività politico amministrativa deve essere auspicabilmente coinvolto con tutti gli strumenti di partecipazione propositiva e di controllo con la modalità referendaria quando si annulla, approva, controlla, propone proposte di leggi popolari.

La storia della democrazia sia di estrazione liberale che di altro tipo, mostra che ad oggi il consenso popolare a questa struttura, non casualmente si è basata su una idealistica e depistante immagine di un eletto quale rappresentante del popolo che doveva/avrebbe dovuto avere la capacità di svolgere il suo mandato con un fondamentale rapporto, efficiente ed organico con i cittadini che lo hanno eletto. Ai tempi dei padri costituenti questo iniziale approccio era presente ma i politici a loro succeduti, hanno azzerato il tutto ed evitato di implementare gli strumenti sopracitati.

La analisi storica delle categorie di appartenenza dei politici eletti con le votazioni a suffragio universale, mostrano che la loro tipologia non ha mai rappresentato specularmente il popolo italiano me è sostanzialmente la preponderante estrazione da alcuni strati sociali che potremmo definire tristemente una elite.

Ritengo comunque che il suffragio universale come voto a tutti i cittadini, sia comunque il modo sostanzialmente il migliore condivisibile. Dovremmo sfatare l’affermazione di un politico del passato che ritiene la attuale democrazia la meno peggio delle dittature possibili.

Il nostro lavoro sarà quello di far diventare positivo un luogo di esperienze personali dentro una struttura sociale e solidale con la partecipazione matura di tutti i cittadini.

In realtà per trovare la più realistica definizione del ruolo del politico eletto, sarebbe più corretto definirli amministratori delegati a rappresentare il popolo sovrano, che ha il diritto e dovere esclusivo di verificare un loro comportamento coerente del mandato, ed esemplificando pari quanto meno al proprietario di una società privata. Siamo quindi chiamati a proporre norme e leggi che attivino tutti possibili/necessari strumenti per permettere una presenza sempre più consapevole e matura dei cittadini, per raggiungere tale obiettivo

In conseguenza di quanto considerato, ritengo evidenziare che per principio di massima cautela, tutte gli strumenti proposti per Fare il Cambiamento e che verranno formulate, debbano partire dall’assunto che sono fatte per dare quanto meno la stessa autorevolezza che viene attribuita per legge a chi è titolare di una proprietà privata limitando/impedendo tutti gli spazi di discrezionalità del politico riconducibili al suo interesse personale evitando di dare credito e fare affidamento su un garantito comportamento dell’eletto di una coerenza e moralità a prova di bomba.

Quando incontri un politico che a parole garantisce la propria assoluta coerenza ma si oppone a normative che ritiene vessatorie o limitative, ciò è sufficiente per farci capire i suoi nascosti interessi e si può semplicemente dirgli che se è sicuro che non avrà mai modo di non rispettare quanto proposto da tali norme e dei suoi sottesi principi, dovrebbe indiscutibilmente accettarle senza problemi.

Questo punto, l’obiettivo è la condivisione di un documento che sia una premessa ad una omogenea costruzione delle varie proposte di norme e leggi che si andranno a formulare.

Gli strumenti legislativi sono molti e quasi tutti sono tra i punti della tabella.

  • Questa risposta è stata modificata 3 anni, 3 mesi fa da Nicola.
  • Questa risposta è stata modificata 3 anni, 2 mesi fa da Erminio Ressegotti.