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Erminio Ressegotti
Moderatore
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proposte di sistema raccolta firme, autenticazioni molto semplici e diffuse. Ieri non ho finito il racconto dell’esperienza in atto nel comune di Levico. Un nostro iscritto ha inteso avviare un referendum per proporre una diversa ubicazione del nuovo municipio. Si è voluto testare la reazione della maggioranza amministrativa comunale richiedendo un maggior impegno con risorse comunali per agevolare l’opportunità di sottoscrivere la richiesta di referendum da parte dei cittadini. Dal punto di vista giuridico Longano si è impegnato a strutturare giuridicamente tale richiesta, facendo riferimento anche alla sentenza ONU. Dopo un periodo di cocciuta resistenza dal Sindaco, ci si è rivolti al difensore civico che a invitato l’amministrazione ad una certa disponibilità in tal senso. il compromesso raggiunto è stato quello che negli orari di apertura degli uffici comunali è diponibile alla raccolta firme un funzionario. E’ una soluzione che ha due importanti problemi. Il primo è quello di un orario di apertura che coincide con quello della maggior parte dei lavoratori. Il secondo è che è una completa disponibilità da parte del Sindaco di conoscere le persone che hanno sottocritto tale istanza che in molti casi, ovviamente è contrastante/diversa  delle decisioni prese o che pensano nella maggioranza amministrativa del comune.

Oggi in linea teorica esiste una ipotesi che appare in linea teorica di semplificazione di tipo istituzionale e che passa da una autenticazione del sindaco o da un suo delegato per la autenticazione delle firme, di solito con orari di lavori e presso l’ufficio anagrafe. L’altra alternativa è quella di autorizzare su richiesta, la possibilita di autenticazione da parte anche di un qualsiasi consigliere comunale. Ovviamente è una opprtunità quasi nulla se si considera il rapporto fra numero di consiglieri e numero di abitanti e considerando che gli stessi comunque lavorano e dall’esperiemza emerge che i disponibili sono pochi. Di fronte a queste solliectazioni, con motivazione che possiamo definire tranquillamente strumentali, dalla amministrazione pubblica si contropropone una possibile delega a persone in possesso di titolo di studio personale tipo avvocati o simili, laureati, ecc.. Non occorre essere particolarmente intelligenti nell’ìpotizzare cha la loro disponibilià gratuita alla autenticazione sul campo,  di raccolta firme, sarà di pochi individui fidelizzati alla istanza da presentarsi che ad oggi riguarda sostanzialmente la presentazione di liste elettorali. Trovo singolare che l’argomento sia stato da sempre ignorato quando poi l’autentica sia ammessa da sempre per chiunque abbia diritto ad essere candidato nelle liste elettorali, a prescindere dal titolo di studio. Per evitare di andare allo scontro e fare una mediazione proponendo la predisposizione di un albo di certificati che hanno frequentato un corso di 4 ore che li porta a conoscenza  delle loro resonsabilità. A questo albo a numero chiuso possono iscriversi i residenti del comune. Se il numero dei richiedenti è superiore a tale numero, si procederà ad una turnazione a tempo definito. Credo che possa anche essere legittimato senza passare a consensi di livello superiore se questa delega del sindaco viene codificata nello statuto che nella sua incardinazione dovrebbe giurare di rispettare. Sentire qualche legale tramite Stefano.