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Sergio Mazzanti
Spettatore

Approfitto del fatto che mi si è sbloccato l’accesso al forum (non so se qualcuno ha fatto qualcosa o se è un caso), per rispondere a questa discussione.

Da linguista-filologo ricordo che le parole hanno tanti significati e che se non si danno definizioni chiare è impossibile evitare incomprensioni e differenze di opinioni.

Mi concentrerei per questo sul fatto concreto, anche perché le definizioni sono utili solo se aiutano a risolvere i fatti i concreti e se sono basate su quelle. Il confine tra comunicare il punto di vista di un membro di un partito (politico) e fargli propaganda (partitico) è alquanto labile. Nei casi dubbi è opportuna una discussione, ma in ultima istanza ci deve essere qualcuno che decide. Nel gruppo facebook QZ decidono gli admin: cosa alquanto opinabile dal punto di vista DD, ma assolutamente lecita, se posta chiaramente fin dall’inizio (anche se non ho capito chi decide chi sono gli admin). Oltre ad essere lecita, è anche comoda nei casi dubbi.

Non so se io avrei ammesso o meno il testo di Giarrusso. Ma non c’è dubbio che è un testo “ai limiti”, che rientra in tema, ma contemporaneamente si fa evidente propaganda al M5S. Due righe di introduzione forse non sono abbastanza per ammorbidire l’impressione di propaganda.

Questo ci può dare elementi nel merito della definizione di “apolitico” e “apartitico”. Un gruppo apolitico evita in generale di parlare di politica (cosa di per sé assai difficile, impossibile quando si parla di democrazia). Un gruppo apartitico può parlare di politica, ma evita di sostenere, anche indirettamente, una parte politica. Nel caso in questione, si poteva forse lasciare solo un link, oppure riportare solo stralci del testo di Giarrusso. Ad ogni modo, chi ha preso la decisione qualche ragione ce l’ha, magari sbagliata, ma non assurda.