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<span class=” UFICommentActorAndBody”> <span data-ft=”{"tn":"K"}”><span class=”UFICommentBody”>Propongo una lista di temi da discutere, su cui riflettere.
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1- raccolta firme, merita una semplificazione ( tema suggerito anche da Matteo Salani).
2- redazione delle leggi di inizativa popolare:
a) redazione succinta?
b) redazione dettagliata?
c) a & b ?
come gestirle ?
3- Che regole nella costituzione del comitato di iniziativa? Esiste un controllo del bilancio del comitato di iniziativa? Si assicura la trasparenza dei finanziamenti ?
E aggiungo:
3-b – Chi e come decide la “ricevibilità”? In Italia c’e’ (per fortuna) una “corte costituzionale”. In che momento interviene?
a) prima della raccolta firme?
b) ad un certo momento della raccolta?
c) dopo la raccolta?
Il punto e’ importantissimo.
In Svizzera (pur tra tanti punti positivi) non e’ risolto affatto bene:
a) al momento della costituzione del comitato la “cancelleria” fa un controllo formale.
Ma il peggio e’ che:
b) dopo la raccolta delle firme, l’organo legislativo (si! Lui! … conflitto di interessi macroscopico … ) decide la “ricevibilita’ ”
4 – Controproposta. La redige il parlamento ? La redige il governo con approvazione del parlamento? … viene interpellato il comtato di iniziativa? Come
5- come e quando il comitato di iniziativa decide sulla accettazione o meno della controproposta? Che strumenti di dialogo tra legislativo e comitato ?
6- Come si decide che il dialogo e’ finito e che nasce una controproposta da essere votata?
7- Quando, come viene annunciato il voto popolare?
8 – Quando e come viene redatto e messo a disposizione il “libretto delle votazioni”?
9- che vincoli che limiti e che controlli alla pubblicita’ e propaganda elettorale?
10- se il quorum (cosi’ come abbozzato dalla commissione) vera’ accettato dal Parlamento, come si gestisce il “quorum approvativo” tra la proposta e la controproposta ? ( Problema: se va a votare il 50% degli aventi diritto al voto e 24% vota la controproposta, 23% vota la proposta, e 3% vota NO … vince il NO? Non mi parrebbe corretto: il limite del 25% approvativo dovrebbe valere per affermare che “almeno il 25% desidera il cambiamento” ).
Mi paiono tutti problemi importanti da esaminare e, per quanto possibile, suggerire proposte.
Direi di impegnarci tutti a: riflettere, e fare riflettere.</span></span></span>